Descrizione: piantina erbacea annua; il fusto può presentarsi ramificato o meno; foglie sessili amplessicaule sagittale; fiori piccoli con sepali di colore verde o roseo, petali di colore bianco; siliquetta di colore verde, triangolare, cuoriforme; l'altezza della piantina varia molto a secondo della latitudine, altitudine e terreno.
Habitat: comunissima ovunque dal piano ai monti. Droga: pianta intera, raccolta in estate.
Prìncipi Attivi: acidi, malico, citrico, fumarico, colina, acetilcolina, istamina.
Borsa di pastore
Cappella bursa-pastoris (L) Medie.
Pianta della famiglia delle Cruciferae o delle Brassica-ceae secondo le più moderne classificazioni, distribuita in quasi tutto il mondo. In Italia è congnissima ovunque, nei campi, nei prati, tanto negli incolti quanto nei terreni coltivati.
Generalità
Specie erbacea annuale, si adatta a tutti i climi, a tutte le esposizioni e a tutti i terreni, variando però molto di forma e di dimensioni. Normalmente ha uno sviluppo primaverile-estivo; ma è possibile ritrovarne esemplari tutto l'anno a fiore e a frutto, persino in inverno, nei luoghi meglio esposti al sole.
E alta fino a mezzo metro negli esemplari meglio sviluppati. Ha fusto semplice o ramificato con foglie basali a rosetta, dentate o spesso molto divise. Le foglie del fusto sono tutte sessili e
Proprietà: (uso interno): emostatico astringente, vasodilatatore, leggero ipotensivo.
abbracciami il caule (amplessicauli), di forma stretta e sagittata.
I fiori sono disposti in una infiorescenza terminale che inizia la fioritura dal basso verso l'alto. È pertanto facile trovare sulla stessa pianta frutti nella parte basale e fiori nella parte superiore. I singoli fiori sono piccolissimi,con corolla di quattro petali bianchi.
II frutto è una siliquetta di forma caratteristica a borsa di pastore, da cui il nome scientifico e quello volgare.
Per uso terapeutico si utilizza tutta la parte aerea della pianta a fiore e frutto.
Impiego terapeutico
Certamente utilizzata dagli antichi Greci e Romani insieme ad altre piante della stessa famiglia sistematica, confusa ancora nel Medioevo con altre piante, anche di famiglie differenti, è stata definitivamente distinta a partire dal sedicesimo secolo, come ne sono state definite le proprietà terapeutiche, derivanti da utilizzi popolari. Da quel tempo la capsella è stata utilizzata come astringente ed antiemorragico. Recentemente si sono meglio chiarite le proprietà emostatiche ed emmenagoghe,cioè regolatrici del flusso mestruale.
Per queste sue proprietà è utilizzata per frenare emorragie esterne ed interne, soprattutto dell'apparato gastroenterico.
I principi attivi della borsa di pastore sono la burseri-na, alcaloide, olii essenziali conteneti zolfo, sostanze tanniche e derivati della colina.
Per questi principi attivi la borsa di pastore manifesta la sua specifica azione sul controllo del flusso mestruale: riduce il flusso e lo regola nei casi di dismenorrea o di irregolarità.
I principi attivi della borsa di pastore hanno azione infatti sulla muscolatura liscia uterina, provocando contrazione.
Uso interno: per uso interno si utilizza l'infuso, il decotto, la tintura alcoolica e la tintura vinosa.
L'infuso si prepara con 50 g di pianta secca per litro di acqua bollente. Si lascia a macero per 5 minuti e si filtra.
Si prendono due tazzine al giorno: una al mattino e l'altra alla sera.
Il decotto si prepara con 50-60 g di pianta secca per litro di acqua, si lascia bollire per mezz'ora e si filtra. Si pren-
dono dosi di un cucchiaino ogni ora per 5-6 volte consecutive.
Il decotto e l'infuso servono come sopra detto per regolare il ciclo e il flusso mestruale. Nel primo caso bisogna iniziare la terapia otto giorni prima della data presunta del ciclo, o negli ultimi otto giorni del ciclo precedente.
Nel secondo caso si prendono le dosi indicate dei due preparati per ridurre il flusso troppo abbondante.
La tintura alcoolica si prepara con 200 g di borsa di pastore secca per litro di alcool a 25°-30°. Si lascia a macero per una settimana, si filtra e si beve a bicchierini: 2 al giorno.
La tintura vinosa si prepara con le stesse dosi di pianta per litro di vino bianco, lasciando a macero per 10-15 giorni. Si beve alle stesse dosi.
Le tinture sono antiemorragiche interne.
Per le emorragie esterne si può utilizzare il succo di pianta fresca, diluito due volte con acqua ed alcool da disinfezione in parti eguali, per detergere ed aiutare la cicatrizzazione delle ferite recenti.
Raccolta e conservazione
La pianta si può raccogliere tutto l'anno purché si trovi nel periodo vegetativo indicato (periodo balsamico); è più facile trovare grandi quantità di piante sul finire della primavera o all'inizio dell'estate: maggio, giugno.
Si taglia la parte aerea della pianta con un coltello a roncola o con una forbice. Si mette ad essiccare in luogo asciutto e ben arieggiato, in sottile strato, su graticciati.
Si conserva in sacchetti di carta o tela per un anno al massimo, dopo di che va sostituita con un'altra di recente raccolto.
La coltivazione non si rende necessaria perché la cap-sella si trova abbondante dappertutto; comunque chi volesse coltivarla deve tener presente che è pianta coltivabile su qualsiasi tipo di terreno e che può crescere anche in vaso o in cassette.
La semina è meglio farla in autunno, per avere presto a primavera le piante; è comunque possibile averla quasi tutto l'anno operando semine successive, mensili.
Le irrigazioni sono necessarie solo nella stagione parti-colarmente secca.