Nome latino: Borago officinalis L.
Famiglia: Borraginaceae
Ordine: Tubiflorales
Parti della pianta utilizzate: pianta e fiori.
Descrizione: erba con fusticino eretto di cm. 30 circa, ramificato e ricoperto di peli di colore bianco; foglie ispide e ruvide di colore verde cupo, ovali e lanceolate; fiori a stella con 5 petali di colore azzurro. Pianta della famiglia delle Borraginaceae, distribuita in gran parte dell'Europa. In Italia si trova dal piano alle zone submontane, nei campi e negli orti. È utilizzata in cucina per preparare, specie in Liguria, i ravioli, magri o di carne.
Le foglie e le sommità sono anche preparate fritte, come contorno.
Habitat: comunissima in ogni tipo di terreno dalla pianura alla regione submontana.
Droga: sommità fiorite, raccolte da fine giugno a fine agosto.
Principi Attivi: olio essenziale, tannino, resine, mucil-lagine, potassio nitrato, malato di calcio, sali
alcalini.
Proprietà: (uso interno) diuretico e depurativo, emolliente pettorale, sudorifero. Il succo fresco viene usato contro i disturbi del fegato e della milza.
Proprietà: (uso esterno): antiflogistico, lenitivo, ridona elasticità alla pelle, colluttano, antipruriginoso. N.B.: l'infuso o il decotto deve essere filtrato in modo accurato.
come si presenta
pianta erbacea annuale, dalle foglie ovali alterne, ri coperta da una fine peluria. I fiori di color blu-azzurro hanno forma di stella. Lo stelo può raggiungere l'altezza di 30-40 cm. Foglie e steli hanno un caratteristico sapore acidulo,
dove si trova
spontanea nelle regioni mediterranee, è comune nei prati, lungo le siepi, i corsi d'acqua, delle zone col linari e montane.
quando si raccoglie
fiorisce da maggio ad agosto. Per uso medicamen toso si utilizza la pianta intera che deve essere colta , poco prima della fioritura e posta a seccare in un luogo asciutto e ben aerato rivoltandola abbastanza i frequentemente, poiché ammuffisce piuttosto in fretta, essendo molto ricca di succo.
quali azioni esercita
emollienti, diuretiche, sudorifere.
In caso di raffreddore si consiglia il decotto. Bollire per alcuni minuti,in recipiente coperto,in 100 g di acqua,4-5 g di -fusto e foglie secche; colare.Dosi: 3-4 tazze al giorno,bollenti, addolcite con uno o due cucchiaini di miele o zucchero. In caso di bronchite si consiglia l'infuso. Far bollire, a fuoco moderato, in 1 I di acqua, 50 g di radice fresca, fino a ridurre della metà il liquido di decozione. In questa soluzione lasciare in infusione 5 g di pianta secca per due ore Dosi: .le stesse del decotta
Componenti principali: antociani; mucillagini (11%); tannini (> 3%); O.E.; allantoina; sali minerali; acidi organici (oleico 17-19%; linoleico 37-39%; g-linolenico 20-22%); alcaloidi pirrolizidinici; acidi grassi poliinsaturi.
Effetti dimostrati: antidislipidemico; antiossidante, depurativo; U.E. rigenerante, rassodante.
Effetti benefici tradizionali: depurativo del sangue; antiedemigeno; utile nella prevenzione di: pleuriti, peritoniti, reumatismi articolari; mucolitico; antiflogistico; analgesico; cardiotonico; diaforetico.
Indicazioni: dislipidemie, irritazioni e lesioni cutanee, coadiuvante negli stati carenziali in soggetti anziani e defedati.
Principali preparazioni: E.S.; E.F.; T.I.; Olio.
Dosi consigliate: Olio 1 -2 g/die; U.E. q.b. per applicazioni locali direttamente sulla parte interessata.
Avvertenze e precauzioni: L'uso degli estratti idroalcolici di pianta e fiori è sconsigliato per la presenza di alcaloidi pirrolizidinici.
Tossicità: gli alcaloidi pirrolizidinici sono citotossici (in particolare per gli epatociti) e genotossici.
Controindicazioni: ipersensibilità individuale accertata verso la droga. Non assumere in gravidanza ed in allattamento.
Sono in corso ricerche sull'uso dell'olio di borraggine nell'artrite reumatoide.(l)
Generalità
È specie annuale, alta anche più di mezzo metro, con foglie basali grandi e picciolate. Le foglie del fusto sono più piccole e sessili o brevemente scorrenti sul fusto. Tutta la pianta è coperta da fitti peli setosi e rigidi che nascono da un tubercolo di forma tondeggiante. Per questi peli la pianta assume un color verde-grigio.
I fiori sono raccolti in infiorescenze composte da cime
scorpioidi che nell'insieme producono una pannocchia terminale molto abbondante. La corolla,chepresentauna forma a stella, è di un bel colore azzurro sfumato. Anche il calice, pure stellato, è ricoperto di numerosi peli rigidi.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie, le infiorescenze o anche i fiori singoli.
Impiego terapeutico
Pianta sconosciuta agli antichi Greci e Romani, fu introdotta in pratica medica nel Medioevo e ritenuta da Alberto il Grande «generatrice di buon sangue».
Nel Rinascimento Mattioli codificò questa pianta come attiva sul cuore e sui nervi.
I fiori e le foglie della borragine sono effettivamente emollienti, sudoriferi, diuretici, rinfrescanti, calmanti, depurativi.
Per queste sue proprietà è particolarmente indicata nelle disfunzioni renali, nelle alterazioni della diuresi, nelle infiammazioni dei bronchi e come stimolante della pelle.
Pertanto la borragine cura la bronchite, la tosse, le infiammazioni delle vie respiratorie superiori, le irritazioni e le congestioni dei reni e del fegato. È utile nella gotta e nell'ascite, come pure per risolvere stati edematosi e obesità.
Esternamente poi le foglie fresche calmano i dolori degli ascessi, delle scottature o dei bubboni infiammati.
I principi attivi della borragine sono antocianine, mu-cillagini e resine oltre ai sali organici e inorganici, tra cui principalmente nitrati.
Preparazioni
Uso interno: per uso interno si utilizzano i fiori o le sommità fiorite per preparare l'infuso, il decotto e la tintura vinosa. L'infuso si prepara con 20-60 g di fiori o di sommità fiorite per litro di acqua bollente. Perché l'infuso conservi un color azzurro è necessario che sia fatto molto rapidamente, qualche minuto, e subito versato. Il colore comunque ha poca importanza per gli effetti terapeutici della pianta.
Il decotto, più attivo, si prepara con le stesse quantità di pianta sopraindicate per l'infuso. Si lascia bollire per 10 minuti.
Si filtra e si beve caldo alla dose di 2-3 tazze durante i pasti o alla fine.
L'infuso e il decotto hanno proprietà emollienti ed espettoranti, ma anche diuretiche e depurative.
La tintura vinosa si prepara con 30-50 g di sommità fiorite di borragine per litro di vino bianco. Si lascia a macero per una settimana. Si filtra e si lascia riposare per una quindicina di giorni. Si beve come depurativo a bicchierini: 2-3 al giorno.
Uso esterno: per uso esterno si utilizza il decotto di fiori, foglie e sommità fiorite della pianta come emolliente e lenitivo. Il decotto si prepara con 50-100 g di borragine per litro di acqua. Si lascia bollire per 20 minuti, mescolando ogni tanto. Si filtra e si utilizza freddo per fare lavaggi, sciacqui boccali o per preparare compresse imbevute per impacchi sulle pelli pruriginose e infiammate.
Gli sciacqui boccali sono soprattutto indicati nelle infiammazioni delle mucose della bocca e per gli arrossa-menti delle gengive.
Uso cosmetico: per le proprietà lenitive e decongestionanti la borragine è molto indicata per preparare bagni depurativi e decongestionanti. Si utilizza una manciata di borragine fiori o sommità fiorite, messa in un sacchetto di tela immerso nel bagno per dieci minuti prima di prendere il bagno.
Raccolta e conservazione
Le diverse parti della borragine si raccolgono al momento della fioritura. Le foglie possono essere raccolte anche prima della fioritura, che avviene da marzo a maggio, secondo le zone. Nella Riviera ligure, dove la pianta è coltivata anche in serre, la fioritura avviene già alla fine di febbraio.
Si recidono le parti interessate con una forbice, e trattandosi di parti aeree si devono essiccare all'ombra, in locale ben aerato, disponendole in sottile strato su graticciati. La pianta di borragine o le sue parti vanno raccolte in giornate asciutte e quando la rugiada è scomparsa.
Si conserva in sacchetti di tela o di carta.
La pianta spontanea non è molto diffusa, per cui è importante provvedere alla coltivazione che può essere fatta anche in vaso o in cassette rettangolari. La coltivazione deve essere fatta partendo da seme, trattandosi di pianta strettamente annuale.
In riviera, o dove si può proteggere la pianta contro il freddo e le gelate invernali, si seminerà in autunno in semenzaio e si trapianterà dopo un mese dalla semina o comunque quando le foglie saranno 4-6. Dove ciò non è possibile si prowederà ad una semina primaverile, molto presto, sempre in semenzaio.
Le piantine vanno trapiantate alla distanza di 25 cm l'una dall'altra o anche più rade. La pianta, per svilupparsi bene, vuole un terreno ricco e sciolto: il classico terreno da orto.
Non occorre innaffiare, se non in stagione particolar-mente secca.