Pianta della famiglia delle Liliaceae, distribuita in Europa e in Asia dal piano alla regione montana, subalpina e alpina. In Italia si trova sulle Alpi e sull'Appennino settentrionale, nei boschi, nei luoghi freschi e ombreggiati.
Generalità
È pianta caratteristica del sottobosco, di faggio come d'abete.
L'erba paris, detta anche «erba crociona» per la caratteristica posizione delle foglie a croce, è una pianta erbacea perenne, provvista di un rizoma strisciante con radici sottili, da cui si sviluppa un fusto semplice alto fino a 30 cm. Questo fusto porta le foglie distribuite in verticilli semplici e un unico fiore terminale.
Le foglie, normalmente in numero di quattro, raramente di tre o di cinque, si originano alla stessa altezza del
fusto (verticillo). Le singole foglie sono sessili e hanno forma ovovata; l'apice è strettamente acuminato, mentre la base è ristretta a cuneo. Nella pagina inferiore sono visibili le nervature principali, in numero di tre, che si dipartono dalla base. La fogna, soprattutto nella pagina superiore, è lurida e non presenta peli.
Il fiore è unico', disposto in modo terminale sul fusto, e presenta un involucro diviso in quattro segmenti che simulano il calice, e 4-8 segmenti simili a petali di colore giallastro, patenti.
Il frutto è una bacca di forma rotonda e di colore viola-nerastro, inserita tra i segmenti dell'involucro che rimangono dopo la fioritura.
Per scopi terapeutici si utilizza l'intera pianta, compreso il rizoma.
Impiego terapeutico
Oggi sono note le proprietà tossiche dell'intera pianta, mentre in passato, soprattutto nel Rinascimento, la si descrisse quale antidoto dei veleni, sia organici che vegetali e animali.
Le proprietà dell'erba paris non sono state ancora completamente studiate e, data la sua elevata tossicità, non viene usata comunemente in medicina popolare.
Si sa che l'erba paris è narcotica e antispasmodica, ma a dosi più elevate diventa vomitiva e purgativa.
Le foglie secche hanno proprietà antitussive soprattutto nei casi delle tossi convulsive e nelle affezioni spasmodi-che dell'apparato respiratorio.
Il suo impiego attuale più comune è quello esterno: infatti le foglie fresche contuse vengono utilizzate per impacchi sulle bruciature, sulle piaghe e sui processi ulcerativi esterni.
I principi attivi dell'erba paris sono degli zuccheri, dei lipidi, degli acidi organici (tra cui principalmente il malico e il ciclico), la peptina, l'asparagina, una saponina gluco-sidica detta baristifnina.. A quest'ultimo principio attivo sono riconducibili le azioni paralizzanti dei centri respiratori e della pupilla.
Per idrolisi di questo glucoside si ottengono zuccheri e una sapogenina detta paridina.
Preparazioni
Data l'elevata tossicità di questa pianta, non se ne danno né le preparazioni né le dosi. L'uso di essa va infatti sempre indicato dal medico.
Raccolta e conservazione
La radice dell'erba paris si raccoglie al termine del periodo vegetativo, da settembre a novembre.
Si toglie dal terreno con l'aiuto di un comune attrezzo orticolo, zappa o vanga, si lava in acqua e si pone a essiccare al sole per due giorni, terminando poi l'operazione all'ombra.
Si conserva in sacchetti di tela o di carta.
La parte aerea della pianta va raccolta al momento della fioritura, cioè da aprile a giugno, secondo l'altitudine. Si raccoglie in giornate asciutte, quando la rugiada è scomparsa, e si pone a essiccare all'ombra, disponendola in sottile strato su sraticciati.
Si conserva in sacchetti di carta o di tela.
La parte aerea della pianta va rinnovata tutti gli anni, mentre il rizoma può essere conservato per due anni.
La coltivazione di questa pianta, qualora si renda necessaria, deve essere fatta in posizione di ombra o di mezz'ombra, in terreno acido, ricco di humus, ricavato da foglie di erica, castagno o faggio.
I migliori risultati si ottengono per trapianto della parte rizomatosa, che va raccolta dai luoghi selvatici con un piccolo pane di terra al termine del periodo vegetativo, da ottobre a novembre.
Si trapianta alla distanza di 10-15 cm e si deve provvedere a mantenere il terreno di coltivazione sempre umido con irrigazioni periodiche durante i mesi estivi.
La coltivazione da seme può essere tentata, ma è assai più lunga, occorrendo almeno due o tee-aimi_ prima di ottenere piante che diano fiori.