Pianta della famiglia delle Onagraceae, distribuita nelle regioni circumboreali del globo.
In Italia si trova talvolta abbondante nelle zone submontane, montane e alpine, nei boschi, nei luoghi umidi, sulle ghiaie delle rive dei torrenti, lungo le scarpate.
Generalità
L'epilobio è una pianta erbacea perenne provvista di un rizoma strisciante più o meno ramificato, che emette nella stagione favorevole fusti alti fino a un metro e mezzo. eretti, semplici, o più raramente poco ramificati.
Le foglie sono inserite con ordine vario sul fusto: verticillate, opposte o alterne; hanno forma lanceolata acuminata all'apice e alla base. Il margine fogliare è intero o anche appena dentellato.
I fiori sono raccolti in una infiorescenza terminale a racemo. Il singolo fiore è formato da un calice suddiviso in quattro sepali di forma lanceolato-lineare. e la corolla è composta da quattro petali di forma ovovata; normalmente i petali sono disuguali : i superiori sono più grandi. Il colore della corolla varia dal rosa al rosso-violaceo; qualche volta può essere anche bianco.
I frutti sono delle capsule di forma allungata: a maturità si aprono in quattro parti che si incurvano verso l'esterno per lasciar fuoriuscire i semi muniti di pappi, che servono per la seminazione a distanza.
Per scopi terapeutici si utilizzano le radici e i fiori.
Impiego terapeutico
L'epilobio sopra descritto (Epilobium angusti/oliimi L.) ha proprietà terapeutiche e cosmetiche simili a specie affini: l'Epilobium Dodonnaei e l'Epilobium Fìeisceri.
Queste specie di epilobi non furono impiegati nell'antichità classica per scopi terapeutici: non sono infatti riportati nei trattati degli autori di quell'epoca. La pianta, già iscritta nelle vecchie farmacopee, è attualmente utilizzata soltanto nella medicina popolare.
Le proprietà dell'epilobio sono essenzialmente astringenti, antiinfiammatorie, emollienti.
L'elevato contenuto in tannini di questa pianta condiziona l'attività astringente, che si manifesta sia esternamente che internamente.
Per l'elevato contenuto in mucillagini della radice l'epilobio ha anche attività emollienti e antiinfiammatorie per uso interno nelle irritazioni intestuiali: coliti, diarree, enteriti.
L'epilobio è inoltre efficace nelle diverse forme infiammatorie dell'albero respiratorio, conseguenti a malattie da raffreddamento: tracheiti, bronchiti, catarro.
Per uso esterno l'epilobio è largamente usato come astringente; nelle irritazioni del cavo orale e soprattutto delle mucose. Questa pianta risulta anche efficace per la terapia delle emorroidi e delle ustioni cutanee.
L'epilobio infine ha anche un impiego cosmetico, quale emolliente e antiinfiammatorio efficace negli arrossa-menti ed edemi cutanei; rida turgore alle pelli secche.
Preparazioni
Uso interno: si utilizza l'infuso delle radici, come astringente intestuiale o come antiinfiammatorio delle affezioni broncopolmonari.
Si prepara con 20 g di radice finemente tagliuzzata per litro di acqua bollente. Si lascia a macero per 5 minuti, si filtra per tela. Lo si somministra nella dose di 2-3 tazzine al giorno.
Uso esterno: si utilizza il decotto di radici, preparato con 60 g di questa parte della pianta finemente tagliuzzata per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, poi si filtra a freddo per tela. Il decotto così preparato serve per fare lavaggi, sciacqui del cavo orale, gargarismi, e per preparare compresse imbevute.
Il decotto di epilobio elimina le infiammazioni della bocca e della gola, delle emorroidi, e in genere di tutte le infiammazioni esterne cutanee.
Uso cosmetico: si preparano dei bagni emollienti e schiarenti con una manciata o due di fiori di epilobio raccolti in un sacchetto di tela, immerso nell'acqua calda del bagno.
Per facilitare l'estrazione dei principi attivi, si agiti l'acqua di tanto in tanto. Dopo 5 minuti si prende il bagno, che ha la proprietà di togliere gli arrossamenti delle pelli affaticate o madide di sudore.
Raccolta e conservazione
Le radici dell'epilobio vanno raccolte di preferenza in autunno, al termine del periodo vegetativo.
Si tolgono dal terreno con l'uso di una zappa o vanga, si ripuliscono dal terriccio con l'uso di un coltello, si fanno a pezzi di circa 4-5 cm e si pongono ad essiccare al sole per due giorni; se ne completa poi l'essiccamento all'ombra.
La radice di epilobio va conservata in sacchetto di tela o di carta.
I fiori si raccolgono al momento della fioritura, che va da giugno ad agosto. Attenzione: li si raccolga non già completamente aperti, ma possibilmente in boccio. Vanno staccati con le mani, in giornate asciutte, quando la rugiada è scomparsa. Si pongono poi ad essiccare in sottile strato all'ombra, su graticciati. •
I fiori si conservano in sacchetti di carta o di tela.
I fiori vanno rinnovati tutti gli anni, mentre le radici possono essere utilizzate per due anni.
L'epilobio è una specie comune ovunque; non è quindi necessario coltivarla. È possibile tuttavia praticare questa coltivazione per trapianto di rizomi in terreno ben drenato, possibilmente ghiaioso. In pianura non da buoni risultati.