sinonimo Nasturtium amorada Fr.
Pianta della famiglia delle Cruciferae (o Brassicaceae, secondo le più moderne classificazioni), originaria dell'Europa centrale e orientale. In Italia è normalmente coltivata; qua e là, sfuggita alle coltivazioni, si è inselvatichita.
II cren è una pianta erbacea a radice ingrossata perenne. a fittone e a rizoma verticale ramificato.
Le foglie basali sono lunghe anche 80 cm. 30 almeno dei quali dovuti al lungo picciolo. Il lembo fogliare ha una forma ovale allungata e un margine semplicemente dentato o a volte crenato, oppure anche molto inciso in lobi.
A primavera emette un fusto alto un'ottantina di cm o anche un metro, semplice nella parte inferiore e spesso molto ramificato in alto. Le foglie del fusto hanno una forma assai differente da quelle inferiori: sono infatti intere o appena dentate e molto piccole, di forma ellittica o quasi lanceolato-lineari.
I fiori sono raccolti in una infiorescenza molto ricca a forma di pannocchia, a sua volta costituita da corimbi che si allungano durante la fruttificazione. I fiori hanno la caratteristica di tutti i fiori della famigliaCruciferae,sono cioè costituiti da quattro sepali di colore verdastro, lan-ceolati-acuti, e dai quattro petali della corolla, di colore bianco e forma ovale con apice arrotondato.
I frutti sono delle piccole silique, dette siliquette. che a maturità si aprono in due logge. Ciascuna siliquetta contiene da 8 a 10 semi piccoli di forma ovale appiattita.
La pianta, utilizzata anche in culinaria, è largamente coltivata.
Per impiego terapeutico, come in culinaria, si utilizza la radice.
Impiego terapeutico
II cren fu certamente noto già agli antichi Greci e Romani, che lo utilizzavano sia in culinaria sia per scopi
medicamentosi, riconoscendogli proprietà stimolanti-ga-striche.
Viene utilizzato ancora oggi, soprattutto nei Paesi dì lingua francese, per la preparazione di salse o di insalate aromatiche piccanti.
Il suo uso interno, sia a livello alimentare sia tera-peutico. deve essere fatto con moderazione, in quanto ac alte dosi esso può provocare disturbi gastrici e intestina-li.
Esternamente il cren esercita un'attività rubefacente stimolando l'afflusso del sangue localmente, dove si i operato il trattamento o la frizione; si rivela perciò molte utile per la terapia dei dolori reumatici, della sciatica delle contusioni in genere. Questo uso esterno va pere fatto con cautela, perché può irritare le pelli delicate i sensibili.
Preparazioni
Uso interno: si utilizza la radice fresca per la preparazione di decott) '.inture alcooliche, tinture vinose. Tutte queste preparazic ù servono essenzialmente per la stimolazione della digestione e per aumentare la diuresi.
Il decotto si prepara con 10-15 g di radice fresca ridotti in minuti frammenti, meglio se grattugiata, per litro d: acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, si decanta o s: filtra per tela. Si utilizza alla dose di un cucchiaio a termine dei pasti.
La tintura alcoolica si prepara con 150-200 g di radici fresca, preparata come sopra indicato, per litro di alcool a 60-70°. Si lascia a macero per una settimana, si filtra pei tela, si lascia riposare per 15 giorni. Si somministra alte dose di 20-30 gocce in acqua o su una zolletta di zucchero ' La tintura vinosa viene preparata con 30-50 g di radia fresca finemente sminuzzata per litro di vino bianco secco. Si lascia a macero per una settimana, poi si filtra. Va presa nella dose di 1-2 cucchiai dopo i pasti.
Uso estemo: si usa direttamente la polpa o si prepara una tintura alcoolica. Le preparazioni sopra indicate servono nei reumatismi articolari, nella sciatica, per la terapia di contusioni.
La polpa della radice fresca viene applicata interponendo una garza sulle parti interessate'; questa applicazione va lasciata per 15-20 minuti e può essere ripetuta due volte al giorno.
La tintura per uso estemo si ottiene diluendo due volti con acqua la tintura indicata per uso interno. Si usa questi tintura diluita per fare frizioni sulle parti dolenti.
Raccolta e conservazione
La radice di cren si raccoglie da piante di uno o dui anni almeno, al termine del periodo vegetativo, cioè da agosto a novembre.
Si eliminano le piccole radici, si ripulisce dal terriccio, s: taglia in pezzi di 5 cm, tagliati poi anche longitudinalmente.
La radice viene normalmente utilizzata allo stato fresco.
Per ottenere la radice secca si provvede ad essiccarla i. sole. La conservazione viene fatta in recipienti di vetrc scuro.
Si deve però prestare particolare attenzione ai fenome-
ni fermentativi, molto frequentfsu questa parte del cren.
La radice secca può sostituire, nella stessa quantità da noi indicata, le preparazioni con radice fresca; sembra però meno attiva.
La coltivazione del cren non presenta particolari difficoltà, sia che si parta da seme sia che si parta invece dal trapianto di una radice. Nel primo caso occorrono però almeno 3-4 anni prima di ottenere radici di una certa grandezza. È perciò opportuno, se si intende iniziare questa coltivazione, operare un trapianto utilizzando delle radici fresche ottenute da altre coltivazioni.
Essendo una pianta a grande sviluppo sia fogliare che del fusto fiorale, occorre trapiantarla rada in terreno. La distanza consigliata è di 30-40 cm tra le file e di almeno 25 cm tra le piante della stessa fila.
Il cren ama un terreno sciolto, ben lavorato e ben concimato. Lo si deve bagnare durante la stagione calda, almeno una volta alla settimana.
Ogni primavera, trattandosi di coltivazione perenne, si deve fare una concimazione bilanciata.ì