Famiglia: Compositae
Ordine: Asterales
Pianta della famiglia delle Compositae, o Asteraceae secondo le più moderne classificazioni, distribuita nelle regioni europee del Mediterraneo, spontaneizzata in Paesi dell'Asia e dell'America del Sud. In-Italia è praticamente presente dal mare alla regione submontana.
Parti della pianta utilizzate: acheni (frutti) e foglie.
Componenti principali: flavonoidi (silimarina); flavonolignani; olii grassi (20-30%); tocoferolo; steroli; tannini; amine.
Titolo F.U. IX: deve contenere non meno dell' 1% espresso come silimarina.
Effetti dimostrati: epatoprotettore; detossicante epatico; antiossidante.
Effetti benefici tradizionali: (pianta) emmenagogo.
Indicazioni: disturbi dispeptici; epatopatie infiammatorie croniche; cirrosi epatica; paiolo-
gie con fenomeni ossidativi; fenomeni di invecchiamento cellulare; ipotensione.
Principali preparazioni: infuso; E.S.; E.F.; T.I.
Dosi consigliate: infuso al 3-5%; E.S. 3-5 g/die; E.F. 12-15 g/die.
Tossicità: non tossica alle dosi consigliate.
Controindicazioni: ipersensibilità individuale accertata alle compositae; in caso di grave ostruzione delle vie biliari.
Effetti collaterali: reazioni allergiche in soggetti sensibili; blanda azione lassativa.
In letteratura (6) è riportato che fitosomi contenenti silimarina sono potenzialmente utilizzabili su lesioni cutanee.
Generalità
II cardo mariano è una pianta erbacea biennale che nel primo anno produce una rosetta di foglie, mentre al secondo anno dalla parte centrale si sviluppa uno scapo fiorale alto fino a un metro e mezzo.
Tutta la pianta è glabra e spinosa. Le fòglie grandi e lucenti, di un bel colore verde, hanno ai margini denti spinosi e presentano marmorizzazioni in bianco lungo le nervature principali e secondarie.
I fiori sono raccolti in capolini solitari e terminali. I singoli fiori a capolino sono di un colore purpureo.
II frutto è un achenio di forma ovale allungata, lateralmente compresso, di colore scuro e marmorizzato. Presenta un pappo che serve per l'inseminazione a distanza.
Impiego terapeutico
II cardo mariano certamente è stato confuso dagli antichi con altre specie appartenenti alla stessa famiglia botanica. Questa confusione continuò durante il Medio Evo e solamente dal sec. XVI si hanno descrizioni terapeutiche e botaniche rispondenti.
La radice e le parti aeree del cardo mariano sono amare, aperitive, toniche, febbrifughe, risolutive.
Per le sue proprietà è stato utilizzato per le malattie del fegato, nell'idropisia e nell'ittero. Altre indicazioni per questa pianta sono la dismenorrea e la metrorragia.
All'inizio del nostro secolo si cominciò a utilizzare soprattutto i frutti, detti normalmente semi. Le indicazioni dei frutti o semi sono fondamentalmente tutte le affezioni epatiche, accompagnate o no da ùtero e da calcolosi.
Le foglie sono soprattutto ricche di acido fumarico e olio essenziale, mentre i frutti sono ricchi, oltre che in protidi e lipidi, in principi flavonoidi particolari, tra cui il principale è la silimarina. Questo principio llavonoide è il responsabile dell'attività epatoprotettrice del cardo ma-riano.
Il cardo mariano sembra in grado di rigenerare il tessuto epatico e sembra efficace nei casi di avvelenamento da funghi, in particolare da amanita falloide.
Oggi i derivati del cardo mariano, in particolare la silimarina, trovano impiego in specialità farmaceutiche per la cura delle malattie epatiche: epatiti, cirrosi, intossicazioni e avvelenamenti in genere.
In liquoreria il cardo mariano è utilizzato per la preparazione di liquori amari e tonici.
Preparazioni
Uso interno: si utilizzano i semi per preparare il decotto e la tintura.
Il decotto si prepara con 30 g di semi finemente triturati per litro di acqua. Si lascia bollire per mezz'ora, si raffredda a temperatura ambiente e si filtra per tela. Il decotto viene utilizzato alla dose di due o tre tazzine al giorno.
La tintura si prepara con 200 g di semi finemente triturati per litro di alcool a 50°. Si lascia a macero per una
settimana, poi si filtra per tela. Si lascia invecchiare per un mese. Va presa nella dose di 20-30 gocce due volte al giorno, al mattino e alla sera.
Uso esterno: si utilizza il decotto concentrato di cardo mariano, preparato con 40-50 g di semi finemente tritati per litro di acqua. Le modalità di preparazione sono identiche a quelle suddescritte.
Il decotto concentrato di cardo mariano viene utilizzato per le sue proprietà emostatiche per rimarginare ferite e piaghe. In questi casi si fa un lavaggio direttamente o si preparano impacchi con garze. Gli impacchi di decotto di cardo mariano sono utili anche per la cicatrizzazione delle emorroidi sanguinanti.
Raccolta e conservazione
I semi o meglio i frutti di cardo mariano vengono raccolti al momento della fruttificazione, da luglio a settembre.
Si recidono in questo periodo i capolini, che disposti al sole per qualche giorno vengono successivamente battuti per separare! semi o frutti.
Bisogna porre particolare attenzione in questa opera-
zione, essendo l'infruttescenza ricca di spine e di piccolissimi aculei che possono procurare prurito o fastidiose infiammazioni della cute.
I semi di cardo mariano possono essere conservati in sacchetti di tela o di carta.
II seme di cardo mariano si può trovare in negozi di sementi o anche presso i negozi di erboristeria. Normalmente il suo nome volgare, soprattutto nel negozio di sementi, è quello di «cardone».
Il cardo mariano può essere facilmente coltivato, provvedendo a una semina primaverile in semenzaio. Quando la pianta ha raggiunto un'altezza di 5 cm, la si può trapiantare direttamente in campo alla distanza tra pianta e pianta di 35-40 cm.
Il cardo mariano viene bene in terreni sciolti e fertili. Una concimazione bilanciata è particolarmente utile al suo sviluppo. Tale tipo di concimazione va rinnovata nella primavera del secondo anno, per ottenere una buona fioritura e una conseguente fruttificazione.
Nonostante il suo carattere biennale generalmente si
può ottenere, in una coltura abbastanza estesa, qualche pianta che arriva alla fioritura e alla fruttificazione durante il primo anno di coltivazione.
La coltivazione va sempre fatta in pieno sole. Si tenga presente che il cardo mariano non sopporta diserbanti chimici e pertanto occorre fare almeno due volte durante il primo anno e una volta durante il secondo anno un diserbo manuale.