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Pianta della famiglia delle Dipsacaceae, distribuita in Europa soprattutto nei Paesi del Mediterraneo. In Italia è diffuso dal piano alla zona montana e subalpina. Si trova comunemente lungo le strade, nei fossi, negli incolti, fra le macerie.
Generalità
È una specie erbacea biennale che produce nel primo anno una rosetta basale di foglie ed emette al secondo anno un fusto spinoso alto fino a 2 m, ramificato nella parte superiore.
• Le foglie basali sono subsessili. di forma lanceolata, lunghe fino a 30 cm; sia nella pagina superiore sia nell'inferiore sono presenti numerose spine, addensate soprattutto sulle nervature. Le foglie del fusto sono sessili e normalmente più piccole e più strette delle foglie basali.
I fiori sono raccolti in capolini di forma allungata, ovoidale, al termine delle ramificazioni del fusto. Hanno una corolla di color
celeste, che cade poco dopo la fioritura. I singoli fiori sorgono all'ascella di bratee che terminano in lunghi aculei. Per queste formazioni l'infiorescenza assume aspetto tipico di riccio.
II nome volgare «cardo dei lanaioli» deriva dall'uso fattone un tempo per cardare la lana.
Questa pianta viene utilizzata dai fioristi per composizioni di fiori secchi.
Impiego terapeutico
II cardo dei lanaioli è stato poco utilizzato dagli antichi Greci e Romani. N'elle descrizioni antiche si trovano frequenti confusioni tra questa spede e le diverse carline.
È soprattutto alla radice di questa pianta che vennero attribuite nel Medio Evo proprietà medicinali. Sono infatti oggi note le proprietà diuretiche, sudorifere e aperi- ' tive della radice del cardo dei lanaioli, utilizzata nelle idropisie, nella gotta, ma anche per curare psoriasi ed eczema.
I principi attivi del cardo dei lanaioli sono: glicosidi, tannini, sali organici e inorganici.
In generale il cardo dei lanaioli dal punto di vista terapeutico trova lo stesso impiego degli altri cardi.
La radice stimola la secrezione gastrica, la sudorazione, e come sopra detto la diuresi.
Preparazioni
Uso interno: si utilizzano la radice e le foglie. Con la radice si prepara il decotto, utile per aumentare la diuresi e per depurare l'organismo. Servono a tale scopo 20 g di radice finemente tagliuzzata per litro di acqua bollente. Si lascia bollire per 10-15 minuti. Si riporta a temperatura ambiente e si filtra su tela. Il decotto va preso nella dose di 1-2 tazzine al mattino, possibilmente a digiuno.
Per uso interno vengono usate le foglie per la prepara-
zione di un decotto nelle seguenti proporzioni: 20 g di foglie finemente triturate per litro di acqua. Si lascia bollire per 15 minuti, si raffredda a temperatura ambiente e si filtra per tela. Il decotto di foglie viene utilizzato per le stesse indicazioni della radice e si beve a tazzine. 1-2 al mattino possibilmente a digiuno.
Uso esterno: si utilizzano le foglie. Con le foglie di cardo dei lanaioli si prepara un decotto concentrato: 30-40 g di foglie secche triturate per litro di acqua. Si lascia bollire per mezz'ora e. a temperatura ambiente, si filtra per garza.
Il decotto viene utilizzato per fare lavaggi o impacchi contro Feczema e le psoriasi, e per l'impetigine.
Raccolta e conservazione
La radice si raccoglie da piante di un anno al termine del ciclo vegetativo, in settembre-ottobre. La radice va estirpata con una zappa o vanga. Tutto l'apparato radicale, ripulito dal terriccio possibilmente senza essere lavato, viene ridotto in pezzi di 5-10 cm e posto a essiccare al sole per due giorni; si termina quindi l'essiccamento all'ombra, in locale ben aerato. La radice si conserva in sacchetti di tela.
Le foglie si raccolgono di preferenza alla primavera del secondo anno di vegetazione della pianta, quando inizia la formazione dello scapo fiorale. Vanno essiccate all'ombra rimuovendole frequentemente, dopo averle disposte su graticciati o su setacci a maglie larghe per permettere una circolazione adeguata dell'aria. Le foglie secche vengono conservate in sacchetti di tela.
La radice è utilizzabile per due anni, le foglie invece vanno rinnovate tutti gli anni.
La coltivazione del cardo dei lanaioli, per quanto non necessaria essendo la pianta ben distribuita dovunque, può essera tentata partendo dal seme. Il seme non si trova in commercio; va raccolto da piante selvatiche.
Si deve seminare all'inizio della primavera, in febbraio, preferibilmente in semenzaio, e si deve operare il trapianto in campo durante la primavera. Le piante devono essere messe a dimora a una distanza di 30-40 cm l'una dall'altra.
Il cardo dei lanaioli esige concimazioni azotate e si sviluppa bene in terreno sciolto, soprattutto se ben dre-nato per la presenza di sassi o di ghiaia nel sottofondo. Avendo radice profonda, non necessita di frequenti irrigazioni.