Bocca di lupo-Melittis Melissophyllum L

Pianta della famiglia delle Labiatae,o delle Lamiaceae secondo le più moderne classificazioni, distribuita nel-. l'Europa centrale e meridionale. In Italia è comune nei boschi di collina e di montagna fino ai 1000 m.

Generalità

È specie erbacea a rizoma perenne, strisciante, breve e poco ramificato, che porta pochi fusti aerei alti fino a mezzo metro, normalmente semplici.

Le foglie sono a due a due per nodo, opposte, picciolate, ovali o oblunghe, a base cuoriforme. Il margine è regolarmente dentellato. Le superiori, di norma più piccole, sono più strette e acuminate.

I fiori caratteristici a corolla bilabiata sono grandi, di color bianco, rosa o rossi. Hanno un calice persistente, a cinque denti. Il frutto è un tetrachenio racchiuso dal calice. I singoli acheni sono piccoli, di forma ovale.

Impiego terapeutico

La bocca di lupo non era nota per le sue proprietà ai Greci e ai Romani e neppure nel Medio Evo. Le prime descrizioni di questa pianta per scopi terapeutici risalgono al sedicesimo secolo. Per il suo elevato contenuto in cumaruia trova lo stesso impiego del meliloto, dell'asperula come della melissa.

Si utilizza come aperitiva, anticatarro, diuretica, depurativa, antispastica, antidiarroica ed emmenagoga.

Esternamente per le proprietà astringenti viene usata contro i mal di gola, o per la cicatrizzazione di piaghe e ulcere.

Oltre alla cumaruia e glicosidi cumarinici la bocca di lupo contiene quercetolo.

Per l'elevato contenuto in sostanze cumariniche la bocca di lupo si deve usare con cautela per evitare gli effetti collaterali spiacevoli soprattutto sulla coagulazione del sangue.

Gli olii essenziali della bocca di lupo ne permettono l'impiego per la preparazione di tisane aromatiche oltre che sedative e antispasmodiche, esercitando inoltre una leggera azione antisettica e decongestionante.

La pianta fresca ha generalmente un odore sgradevole o è inodora, ma seccando diventa piacevolmente aromatica.

Preparazioni

Uso interno: per uso interno si utilizza l'infuso di sommità fiorite secche preparato con 20-30 g di bocca di lupo

ridotta a polvere grossolana per litro di acqua. Si lascia riposare per 5 minuti, si filtra. Si beve a tazzine: 1-2 ai giorno per curare gli spasmi gastrici (crampi allo stomaco), nell'insonnia e nell'eccitazione nervosa.

Uso esterno: per uso esterno si utilizza il decotto preparato con 50-100 g di bocca di lupo sommità secche e triturate per litro di acqua. Si lascia bollire per 15 minuti, mescolando di tanto m tanto e si filtra.

L'infuso serve per lozioni o per fare fumenti. Si utilizza anche per preparare compresse imbevute per le pelli arrossate.

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Uso cosmetico: per uso cosmetico si utilizzano le sommità fiorite secche e ridotte in frammenti in un sacchetto di tela, immerse direttamente nell'acqua del bagno caldo per 5 minuti prima di entrarvi. Si agita di tanto in tanto il sacchetto di tela, per facilitare l'estrazione. La quantità da usare per ogni bagno è una manciata di sommità fiorite.

Il bagno di bocca di lupo esercita una azione rilassante e antisettica-deodorante; è indicato per le pelli arrossate e madide di sudore.

Raccolta e conservazione

La bocca di lupo sommità fiorite si raccoglie sul finire della primavera o all'inizio dell'estate nei mesi di maggio-giugno. Si deve raccogliere in giornate asciutte e quando la rugiada è scomparsa. Si tagliano le sommità con una forbice a 5 cm da terra, senza danneggiare il rizoma e la parte radicale.

Si può farne dei piccoli mazzetti o disporla direttamente ad essiccare stesa su graticciati, all'ombra, in locale ben aerato. Nel caso si siano preparati mazzetti, si appendono ad un filo teso in una stanza o anche sotto un porticato. La bocca di lupo secca si taglia a pezzi di 5-10 cm e si conserva in sacchetti di carta chiusi o in vasi di vetro scuro. È opportuno in quest'ultimo caso controllare di tanto in tanto per evitare fermentazioni o la formazione di muffe. La bocca di lupo va rinnovata tutti gli anni.

La bocca di lupo si può facilmente coltivare sia partendo da rizomi sia da seme. Nel primo caso si prelevano alcuni rizomi in autunno da piante selvatiche, utilizzando una zappetta o vanga, asportando anche un po' di terra attorno alle radici.

Si pongono a dimora in orto o giardino alla distanza di 20 cm l'una dall'altra. La posizione indicata è quella di mezz'ombra, in luoghi freschi.

Partendo da seme raccolto da piante spontanee sul finire dell'estate, si opera la semina direttamente in terreno a marzo, in file distanti 20 cm l'una dall'altra. Quando le piante sono sviluppate si opera il diradamento lasciando una pianta ogni 20 cm circa. La coltivazione di questa pianta non pone particolari problemi: è una pianta che predilige la posizione di mezz'ombra e terreni sciolti con molto humus; deve essere irrigata di tanto in tanto nella stagione estiva.

E una pianta ornamentale, sicuramente altrettanto decorativa che la più comune bocca di leone (Antirrhinum majusL).

Etichette

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GENZIANA MAGGIORE - Gentiana Lutea L. - Gentinaceae GENZIANELLA - Gentiana Acaulis L. - Genzianaceae Giaggiolo o iride - Iris pallida Lam. e Iris germanica L Giglio bianco - Lilium candidimi L. GIN SENG - Panax Ginseng Meyer. - Araliaceae. GINEPRO - Juniperus Communis L - Cupressaceae Ginestra dei carbonai - Sarothatnnus scoparius Koch. GINESTRINO - Lotus Corniculatus L - Leguminoseae GINKGO BILOBA Girasole Helianthus annuus L. 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