6w7.jpg)
Nome latino: Crataegus laevigata (Poir.) DC - Cmtaegus monogyna Jacq. e Crataegus oxvacantha L Famiglia: Rosaceae Ordine: Rosales Le due specie di biancospino, pur avendo caratteristiche fitogeografiche e distributive spesso differenti, presentano caratteristiche fitoterapiche simili: vengono perciò entrambe incluse in un'unica trattazione. Descrizione: arbusto con rami spinosi; foglie sparse, coriacee lucenti e pallide; fiori di colore bianco; frutti piccoli rotondi o quasi, esternamente di colore rosso e internamente giallo con due o tre semi. Habitat: dal mare alle regioni subalpine. Droga: la corteccia, raccolta in autunno; i rametti giovani, raccolti in primavera; le foglie, raccolte a maggio; i fiori, raccolti in aprile-maggio; i frutti, raccolti in settem bre-ottobre. Principi Attivi: acido crategico, quercitrina, lattone, vitamina C. Proprietà: (uso interno) sedativo del sistema nervoso, ipotensivo, antidiarroico, antispastico, vasodilatatore cardiaco. come si presenta arbusto o piccolo albero (da 1 a 5 m) con portamento per lo più cespuglioso, a rami muniti di spine acute. Le foglie sono ovate, coriacee di color verde lucente; i fiori di color bianco o rosa sono riuniti in corimbi. Il frutto è ovale o globoso, di color rosso-corallo e contiene uno o due semi. dove si trova spontaneo ovunque in pianura, collina, montagna, è comune nelle siepi, nelle macchie e nei boschi. quando sì raccoglie fiorisce in aprile-maggio. Per uso medicamentoso si utilizzano i fiori che vanno raccolti quando stanno per schiudersi, e successivamente fatti seccare in luoghi ben asciutti. quali azioni esercita calmanti, cardiotoniche, antispastiche.In caso diinsonnia si consiglia l'infuso. Lasciare in infusione per 10-15 minuti, in 1 tazza d'acqua bollente, un pizzico di fiori; colare attraverso una mussolina o passare per un colino a maglia fine. Dosi: 2-3 tazze durante il giorno. Parti della pianta utilizzate: foglie, fiori e frutti. Componenti principali: flavonoidi, glicosiflavoni, procianidine oligomere, acidi triterpe-nici, amine, catechine, acidi fenolici. Titolo F.U. IX ed.: deve contenere non meno dello 0,7% di flavonoidi, calcolati come ipe-roside. Effetti dimostrati: tonico cardiaco; coronaroprotettore; migliora la perfusione del miocardio; citoprotettore; antiedematoso; inotropo positivo, cronotropo e dromotropo negativo; batmotropo negativo; vasodilatatore; aumenta anche nei cardiopatici la resistenza alla fatica; sedativo; antispasmodico. Effetti benefici tradizionali: nei disturbi cardiaci; come sedativo; nei disturbi della menopausa; tonico gengivale (con salvia e cisto), antiipertensivo. Indicazioni: insufficienza cardiaca di grado I e II (N.Y.H.A.); cardiopatie associata alla senilità; bradicardia lieve; nelle tachicardie; aritmie; nelle palpitazioni della menopausa "nevrosi cardiaca". Principali preparazioni: infuso; E.S.; E.F.; T.I.; M.G.. Dosi consigliate: infuso al 2%; polvere g 1-2/die; E.S. 0,3-0,9g/die; E.F. 1-2 g/die ; T.I. 3-5g/die;M.G. 0,5-1,5 g/die . Avvertenze e precauzioni: evitare l'impiego nei bambini e nelle donne in gravidanza ed in allattamento. Tossicità: non tossica alle dosi consigliate. Controindicazioni: ipersensibilità individuale accertata verso la droga; ipotensione. Effetti collaterali: non osservati con i dosaggi comunemente usati. Sintomi da sovradosaggio: turbe del ritmo; difficoltà respiratorie; effetti sedativi; caduta di pressione. Generalità Sono piante arbustive spinose che crescono dal piano alla media montagna (fino ai 1000-1300 m), in Italia e in tutta l'Europa. Appartengono alla famiglia delle Rosa-ceae e sono spesso utilizzate per comporre siepi. Si conoscono numerose varietà orticole a fiore doppio o di colore rosa-rosso. La specie tipica però presenta una corolla semplice di colore bianco. Le foglie sono più o meno incise, con lobi marcati nella specie monogyna, meno evidenti e arrotondati nella specie oxyacantha. I fiori piccoli sono raccolti in infiorescenze di 10-15 fiori ed emanano un odore non molto piacevole, specie durante le ore di sole, ricordando il caratteristico odore di amine o più semplicemente di pesce in decomposizione. Tale odore si perde però in parte con l'essiccamento, I frutti, di color rosso vivo a maturazione, presentano una parte polposa e uno o due semi uniti, a seconda della specie. Impiego terapeutico Già in epoca preistorica il biancospino era utilizzato anche come alimento (frutti), e ancor oggi i suoi frutti servono in alcune regioni del basso Danubio per ottenere una farina utilizzata per preparare un pane dalle proprietà medicamentose. Da tempo i fiori, o meglio le infiorescenze, vengono utilizzati per la preparazione di decotti e tisane per la cura di malattie del ricambio, come astringente e come tonico. Solo nel sec. XVIII però sono state scoperte le proprietà specifiche del biancospino sul cuore e sulla circolazione. Oggi si sa con certezza che il biancospino regolarizza i movimenti del cuore e la circolazione, tonifica il muscolo cardiaco, calma il sistema nervoso e il sistema simpatico e combatte l'ipertensione arteriosa. Queste proprietà, universalmente riconosciute dai farmacologi e dai medici, appartengono alle foglie e ai fiori raccolti quando sono ancora in boccio. Aijrutti si riconosce invece una attività astringente dovuta all'alto contenuto di tannino. Per un cuore senile o in genere debole, il biancospino si dimostra un tonico cardiaco di sicura efficacia a condizione di un impiego prolungato nel tempo. Bisogna bere tisane o infusioni di fiori e foglie per lunghi periodi di tempo, anche 2-3 mesi, per ottenere effetti duraturi. Questa pianta elimina i sintomi assai vari della debolezza cardiaca dell'anziano come del bambino: stanchezza fisica, irritabilità, palpitazioni, insonnia, difficoltà di respirazione, senso di angoscia, astenia psichica, emotività propria degli arteriosclerotici, dei dispeptici, dei bambini e adolescenti nervosi, agitati o ipereccitati, degli anziani con cuore senile. Il biancospino attenua rapidamente ed elimina con terapia prolungata la tachicardia e l'aritmia, e migliora la gittata cardiaca. La sua azione sui vasi sanguigni permette inoltre di regolare sia l'ipertensione che l'ipotensione. La sua efficacia è provata tanto nelle turbe congestive della menopausa come nelle crisi caratteristiche della pubertà. Sono inoltre ben note le proprietà antispasmo-diche del biancospino, che è rimedio terapeutico specifico dello squilibrio neuro-vegetativo. Le osservazioni di numerosi medici francesi ed americani permettono di assicurare la perfetta tollerabilità di questo presidio terapeutico anche per i malati a funzione renale compromessa. Non da accumulo né assuefazione e sembra anche possedere attività diuretiche, tanto che in Germania le infusioni di biancospino (fiori e foglie) sono utilizzate come rimedio popolare contro l'obesità. Uso interno: si utilizzano i fiori o i rametti fioriti con foglie e i frutti. Con i fiori e i rametti fioriti si preparano l'infuso e la tintura. L'infuso viene fatto utilizzando 10 g Biancospino. Poteri magici e leggende accompagnano il biancospino sin dai tempi più lontani. In Bretagna si credeva che la folgore non lo colpisse perché con i suoi rami fu intrecciata la corona di spine di Gesù. Per questa ragione viene sempre coltivato attorno le case. I Greci si servivano dei suoi rami per adornare gli altari durante le cerimonie nunziali. delle parti sopra indicate per litro di acqua. Si bevono 2-3 tazze al giorno. La tintura si prepara con 20 g di fiori o rametti fioriti. 50 cc di alcool e 50 cc di acqua. Si lascia a macero per una settimana. Si somministra alla dose di 30-40 gocce 3 volte al giorno. Per uso interno si può preparare anche un decotto, utilizzando 10 g di frutti secchi per un litro di acqua. Si beve alla dose di mezzo litro al giorno nei casi di albumi-nuria. Uso esterno: si utilizzano sia i frutti sia i fiori (o rametti fioriti). Si prepara un decotto con 20 g di fiori o con 50 g di frutti per litro di acqua. Questi decotti servono per sciacqui e gargarismi come decongestionanti. Uso cosmetico: si utilizzano i fiori o i rametti fioriti in bagni caldi. Si pone una o due manciate di queste parti della pianta nell'acqua calda prima di immergersi: si ottiene così un bagno astringente e decongestionante, indicato soprattutto per pelli grasse. Raccolta e conservazione I fiori e i rametti fioriti con foglie si raccolgono all'inizio della fioritura, quando i fiori sono ancora in boccio, a maggio. Si provvede a farli seccare rapidamente all'ombra, ponendoli in strato sottile in un locale ben aerato e avendo cura di muoverli due volte al giorno fino a completo essiccamento. Si conservano in sacchi di tela al riparo dalla luce e dagli insetti. - I frutti si raccolgono a maturazione (ottobre-novembre) quando sono di color rosso e di sapore dolciastro-insipido. Si seccano all'ombra o in forno a 50-60° C. Si conservano in sacchi di tela. |