Nome latino: Betula pubescens Ehrh.
Famiglia: Betulaceae
Ordine: Fagales
Descrizione: albero alto m. 10-20 circa, cilindrico, con corteccia biancastra; i rami giovani hanno un colore rossiccio; le foglie sono alterne o triangolari, con macchie resinifere; i fiori sono in amenti.
Habitat: boschi delle regioni montane e appenniniche.
Droga: radici, foglie, gemme; foglie e radici raccolte da fine aprile a fine giugno; gemme, raccolte a fine inverno.
Principi Attivi: betulina, betulalbina, canfora, acido nicotinico, saponine, tannino.
Proprietà: (uso interno): diuretico, lassativo, febbrifugo, balsamico, antireumatico, ipocolesterolizzante.
Parti della pianta utilizzate: foglie e corteccia.
Componenti principali:
foglie: flavonoidi, saponine, tannini, O.E., Vit. C, acido clorogenico, polipeptìdi, leucoantociani;
corteccia: betullina; catrame; metilsalicilato.
Effetti dimostrati: diuretico, antinfiammatorio; antisettico; U.E. revulsivo. Effetti benefici tradizionali: sudorifero, antireumatico, antiartrosico.
Indicazioni: cistiti, pielonefriti, ed uretriti; come coadiuvante nel trattamento di disturbi reumatici iperalgici con oliguria; ipertensione; dermatosi.
Principali preparazioni: polvere per infuso; E.S.; E.F.; T.I.; M.G.
Dosi consigliate: infuso al 5-10%; E.S. 0,5-1,2 g/die; E.F. 4-6 g/die; T.I. 5-10g/die; M.G. 1-3 g/die.
Avvertenze e precauzioni: assumere abbondante quantità di liquidi in caso di diuresi forzata; la diuresi forzata non va praticata in presenza di edemi causati da insufficienza cardia ca o renale. Usare con cautela nei soggetti nefropatici.
Tossicità: non tossica alle dosi consigliate.
Controindicazioni: ipersensibilità individuale accertata verso la droga.
Betulla
Betula penduto Roth.
Albero della famiglia delle Betulaceae, presente in Europa e Asia settentrionale. In Italia è comune nelle valli delle Alpi e dell'Appennino ed è spesso coltivato in giardini e parchi come pianta ornamentale, anche in pianura.
Generalità
La betulla è un albero a portamento slanciato, alto anche 15 m o più, coi rami giovani esili e pendenti, soprattutto in alcune varietà. I rami grossi e il tronco hanno la corteccia di color bianco lucente, in evidenza soprattutto d'inverno quando cadono le foglie: è per questa sua caratteristica che la pianta viene coltivata nei giardini.
Le foghe, a forma triangolare o a losanga, sono acuminate alla sommità, con margine dentato a denti disuguali, acuti. I fiori sono disposti in infiorescenze particolari dette amenti (le cosiddette gattine), a portamento pendulo. di sesso differente: amenti maschili e amenti femminili, secondo il sesso dei fiori che li compongono. I frutti sono anch'essi riuniti in infruttescenze pendule, persistenti fina alla primavera dell'anno successivo, di colore bruno-rossiccio a maturità.
Impiego terapeutico
Albero ben noto agli antichi Romani per il suo legno usato per ardere e per costruzioni, venne utilizzato a scopo terapeutico la prima volta soltanto in epoca medioevale. Recentemente l'uso della betulla si è esteso per la conoscenza delle proprietà medicamentose, tra cui vanno ricordate le diuretiche, le depurative, le antireumatiche e antiinfiammatorie, le vermifughe, le febbrifughe, le vulnerarie.
Come diuretico non irritante viene utilizzata negli edemi, nell'idropisia, nelle coliche nefritiche, nell'albuminu-ria, nella gotta, nel reumatismo muscolare e nella cellulite.
Le proprietà depurative sono legate all'azione diuretica, Per le sue proprietà febbrifughe risulta utile nelle febbri influenzali e nelle malattie da raffreddamento. Come blando vermifugo viene utilizzata contro i vermi dei bambini.
Esternamente sono note le proprietà detersive e disinfettanti: viene perciò utilizzata nelle malattìe della pelle, nelle dermatosi ereditarie e nelle croste lattee dei bambini.
I principi attivi della betulla sono: tannini, resine, olii e glicosidi di varia natura.
Preparazioni
Uso interno: si utilizza l'infuso, il decotto e la tintura alcoolica, L'infuso si prepara con 10-50 g di foglie secche tritate per litro di acqua. Si lascia riposare per LO minuti, poi si filtra. Si beve a tazze, 2-3 al giorno, lontano dai pasti.
Il decotto di gemme si prepara con 100-120 g di gemme secche per litro di acqua, Si fa bollire per 20 minuti senza coperchio, poi si decanta. Si beve nella dose di due tazze per giorno.
L'infuso e il decotto aumentano la diuresi, fluidificano la secrezione biliare e riducono il tasso di colesterolo.
Stesse proprietà ha la tintura, che si prepara con 20-30 g di foglie secche per ogni 100 cc di alcool a 60°, si lascia a macero per una settimana. Si prendono 2-4 cucchiaini al giorno.
Uso esterno: si utilizza il decotto di foglie, 50 g per litro di acqua, preparato come sopra indicato per uso interno, II decotto serve per lavaggi e per preparare compresse da utilizzare sulle pelli grasse, con acne e foruncoli,
Uso cosmetico: si utilizza l'acqua distillata della corteccia e delle foglie di betulla come tonico e astringente della pelle.
Si prepara anche una tintura (con alcool di 20°) di foglie di betulla, utilizzata per rinforzare il cuoio capelluto.
Raccolta e conservazione
Le gemme della betulla si raccolgono sul finire dell'inverno, in febbraio, quando sono ancora chiuse, La corteccia si prende dai rami di 1-2 cm di diametro, staccandola con un coltello, all'inizio del periodo vegetativo, in marzo-aprile, Le foglie si raccolgono quando sono completamente formate e di consistenza coriacea: da giugno a luglio.
Le gemme e le foglie vanno seccate all'ombra, in locale ben aerato, disponendole in sottile strato su un graticciato o largo setaccio. Vanno rimosse con frequenza e, una volta completamente secche, conservate in sacchetti di tela o carta. Per le gemme si possono usare anche vasi di vetro scuro, ma in tal caso bisogna controllarle di frequente, almeno nel primo mese.
Foglie e gemme di betulla vanno rinnovate tutti gli anni.
La corteccia, dopo averla tagliata in pezzi lunghi 5-10 cm, va seccata al sole per 2 giorni; si termina poi l'essiccamento all'ombra. Si conserva in sacchetti di tela.
La pianta è assai comune su tutti i monti d'Italia e spesso è coltivata nei giardini anche di pianura: non è quindi difficile procurarsi le parti della pianta che interessano. La coltivazione di questa specie è possibile solo se si dispone di una certa superficie di terreno, ove trapiantare una pianticella acquistata da un giardiniere. Si sviluppa senza particolari esigenze su quasi tutti i terreni, ma d'estate necessita di irrigazioni settimanali.