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Pianta della famiglia delle Labiatae-Lamiaceae, distribuita in Europa e Asia Minore. In Italia è comune al Nord e al Centro, è rara al Sud e manca nelle isole. La sua area va dalla pianura alla zona submontana e montana.
Generalità
È una specie erbacea perenne, alta fino a mezzo metro, con fusti eretti, semplici o scarsamente ramificati. Le foglie sono tutte intere a margine dentellato, le inferiori lungamente picciolate, le superiori invece subsessili o sessili; inserite a due a due ai nodi, hanno una forma quasi rettangolare.
I fiori, raccolti in una spiga terminale, sono disposti ift verticillastri ravvicinati. Hanno un calice a tubo a cinque denti, una corolla di color rosa o rossastro a due labbra. I frutti sono degli acheni disposti in numero di quattro per ogni calice persistente.
Ha un odore non molto gradevole e sapore amaro. Per scopi terapeutici si utilizza l'intera pianta o le sommità a fiore.
Impiego terapeutico
La betonica è una pianta nota fin dall'antichità; Egizi, Greci e Romani la consideravano una vera e propria panacea universale. Nel Medioevo essa continuò ad avere la massima importanza per il medico e il farmacista. Tali tradizioni si sono tramandate fino ai giorni nostri, anche se l'uso è stato ridimensionato e limitato.
Sono note le sue proprietà stimolanti, toniche, aperiti-ve, anticatarrali, vulnerarie. La radice è emetica e purgativa.
I principi attivi della betonica sono glicosidi, saponine, tannini e composti amari. Per questi principi e per le proprietà sopra accennate è impiegata nella terapia delle bronchiti catarrali, asma umida, coliche intestuiali, flatu- ^ lenze, epatiti con ittero, ma anche dell'epilessia e delle , nevrosi. I
Esternamente la betonica guarisce le piaghe purulente, le varici e le ferite in genere che hanno difficoltà a chiudersi.
/ Preparazioni
Uso interno:- si utilizza l'infuso di sommità fiorite e quello di radici.
L'infuso di sommità fiorite si prepara con 10-20 g di questa parte della pianta secca per litro di acqua. Si lascia
riposare per 10 minuti. Si prende a tazzine: 2-3 al giorno per i catarri bronchiali e l'emicrania.
L'infuso di radici si prepara con 2 g di radice secca spezzettata per litro di acqua. Si lascia riposare fino a 40-50°, poi si filtra. Si prende una tazzina alla sera prima di coricarsi come purgativo leggero.
Uso esterno: si utilizza la pianta intera senza radice o anche le sommità fiorite, per preparare il decotto. Servono a tale scopo 100 g di betonica per litro d'acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, poi si filtra. Il decotto serve per disinfettare e detergere piaghe e ferite, ma può essere usato anche per preparare pompresse con garza, da lasciare sulle piaghe per mezz'ora.
Raccolta e conservazione
La betonica, pianta o sommità fiorita, va raccolta al momento della fioritura (maggio-luglio). Si deve recidere con una forbice la parte della pianta interessata in giornate asciutte, quando la rugiada è scomparsa.
Sia la pianta intera sia le sommità fiorite vanno seccate all'ombra, disponendole in strato sottile su graticciati, in locale ben aerato. Si conservano poi in sacchetti di tela o di carta. La betonica (pianta o sommità fiorita) va rinnovata tutti gli anni.
• La radice di betonica si raccoglie di preferenza in autunno, o in primavera prima che inizi la vegetazione. Si ripulisce dal terriccio con un coltello, senza lavarla. La si taglia a pezzi e si mette a seccare -al sole per un paio di giorni, quindi si porta a compimento l'essiccamento all'ombra. La radice di betonica si conserva in sacchetti di tela. Va rinnovata ogni due anni.
Coltivare la betonica, se occorre, è cosa assai semplice: si parte dal seme raccolto dalle piante selvatiche sul finire dell'estate. Si semina a primavera direttamente nel terreno o in vaso: inutile operare il trapianto, benché possibile. Si faccia al massimo, se necessario, un diradamento.
La betonica non ha particolari esigenze di terreno, anche se in quello soffice e ricco si sviluppa più in fretta. Si deve irrigare solo se il terreno è estremamente secco, specie- nelle colture in vaso o in vasche. La parte aerea può già essere raccolta nel primo anno, se arriva a fiore; la radice invece può venir raccolta solo dopo due anni.