Descrizione: pianta erbacea alta circa 50 cm.; cespugliosa con rami quadrangolari; foglie opposte sessili, lanceolate, strette, di colore bianco grigio all'inizio, poi di colore verde grigio; fiori di colore azzurro violaceo, corolla tubolosa in spighe terminali.
Droga: fiori mondati, raccolti alla fioritura, anche più volte da fine giugno a settembre.
Principi Attivi: linaiole, cineoto, borneolo, limonene, timolo, nerolo, tannino, saponine.
Proprietà: (uso interno): antisettico, tonico, carminativo, antispamodico, bechico.
Proprietà: (uso esterno): persuffumigini contro la tosse e le irritazioni della gola, tonico per la pelle, antiforfora, lavaggi, antinfiammatorio, antidolorifico, cicatrizzan te, antisettico.
Varietà della specie: L. Fragrans, L. Stoechos, L. Delphiniensis, L. Agustifolia; Lavandaia o Lavandino ibrido per incrocio tra la Lavanda Fragrans e la Lavanda Spica.
Lavandaia officinalis o Lavandaia spica, fam. Labiate
nomi comuni spigo, spighetta, steca, lavanda dentata, nardo.
Come si presenta: pianta perenne, legnosa alla base, dallo stelo eretto. alto anche 1 m, sormontato da una spiga fiorale intensamente profumata, di colore violaceo, bianco o rossastro. Le foglie sono lineari e ricoperte da una fitta peluria.
Dove si trova: cresce spontanea nei luoghi aridi e sassosi sia delle regioni mediterranee sia di quelle submontane.
Quando si raccoglie: fiorisce da maggio a settembre. Per uso medicamentoso si utilizzano le sommità fiorite, colte all'iniziodell'estate.
Quali azioni esercita: antispasmodiche, balsamiche, espettoranti.
In caso di tosse si consiglia il tè. Lasciare in infusione per pochi minuti, in 100 g di acqua bollente, 1 cucchiaino di fiori; olare accuratamente attraverso una mussola o una garza, fine. Dosi: 3-4 tazzine al giorno, lontano dai pasti. il tè è utile anche come digestivo e diuretico. In caso di inappetenza si consiglia l'olio dell'Abate Kneipp. Far macerare per un mese in 150 g di olio d'oliva, 15 g di fiori freschi,agitando spesso; colare attraverso una tela. Dosi: 5 gocce su una zolletta di zucchero,. due volte al giorno.
Pianta della famiglia delle Labiatae (o Lamiaceae secondo le più moderne classificazioni), distribuita nei Paesi del Mediterraneo occidentale. In Italia è presente nei luoghi aridi e sassosi, soprattutto in Liguria. Piemonte e Sardegna. La Lavandula stoechas. in particolare, si trova sul versante tirrenico vicino al mare, ed è comune anche nell'isola sarda.
Le varie specie di lavanda vengono spesso coltivate per l'estrazione dell'essenza, in terreni asciutti e sassosi.
Generalità
Le lavande sono dei piccoli arbusti sempreverdi, alti al massimo un metro, fittamente ramificati. La parte basale della pianta è legnosa, mentre i rami erbacei sono di forma quadrangolare.
Nella specie Angustifolia le foglie sono lineari o strettamente lanceolate, rivoltate al margine, di colore bianco-tomentoso, almeno nella pagina inferiore.
I fiori di questa specie sono raccolti in spighe lungamente peduncolate, lasse e interrotte alla base. Il calice del singolo fiore è di forma tubolare, tomentoso, glauco, a denti assai brevi e ottusi, di cui il superiore è munito di una piccola appendice semiorbicolare. La corolla è-pelosa, violacea.
I frutti sono degli achem oblunghi bruni e lucidi.
La Lavandula latifolia è pianta più piccola della precedente, ed ha un'essenza meno pregiata. Le sue foglie inferiori sono oblunghe, più frequentemente spatolate, le altre sono più ristrette: tutte presentano una tomentosità farinosa.
I fiori sono più piccoli che nella specie precedente e rimangono più a lungo.
La Lavandula stoechas è un piccolo arbusto densamente ramificato, pubescente e tomentoso, che non supera il mezzo metro di altezza. Le foglie, riunite in fascetti ai nodi, sono di forma lineare e con margine rivoltato.
Le spighe sono brevemente peduncolate.dense. di forma ovale o allungata. Il calice dei fiori ha forma tubolare a denti ovali, di cui il superiore è sormontato da una appendice a forma di cuore. La corolla ha colore porporino - nerastro ed è formata da cinque lobi arrotondati quasi simili tra loro.
I frutti sono degli acheni di forma ovato - trigona, bruni e luridi.
Per scopi terapeutici e in profumeria si utilizzano i fiori. o meglio le infiorescenze.
Le lavande hanno proprietà stomachiche, diuretiche, sudorifere, colagoghe, carminative, stimolanti, antispa-stiche e vermifughe. Vengono pertanto utilmente impiegate per stimolare l'appetito, per eliminare l'aerofagia, nelle coliche, nelle idropisie, nell'utero epatico, e in genere nelle malattie che riguardano il fegato.
Inoltre la lavanda è indicata per eliminare la nausea, le vertigini, le emicranie, nonché nella debilitazione generale conseguente a lunghe degenze a letto.
Esternamente i fiori di lavanda hanno proprietà di risolvere i reumatismi, la gotta, i gonfiori, le contusioni, le ecchimosi, e sono impiegati anche nelle lussazioni e nelle infiammazioni dei tendini.
I bagni di lavanda sono particolarmente fortificanti per i bambini e per risolvere forme reumatiche e di paralisi.
In suffumigi o fumenti, la lavanda esercita benefica attività contro la tosse e riduce il catarro bronchiale.
Per uso esterno i fiori di lavanda purificano la pelle: sono pertanto molto indicati per le pelli grasse e con acne: favoriscono inoltre la cicatrizzazione delle piaghe e delle ferite, stimolano la circolazione superficiale in genere e quindi esercitano azione rubefacente, soprattutto indicata per riattivare la circolazione sanguigna a livello del cuoio capelluto.
Il principio attivo della lavanda è un olio essenziale contenente principi terpenici. tra cui il linaiole, il gera-niolo. il borneolo. il cinedo, nonché alcuni derivati del [inalile. Sono inoltre presenti cumaruie, acido ursolico. acido oleanolico.
Preparazioni
Uso interno: si utilizza l'infuso preparato con 10-20 g ii fiori per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5-10 minuti, si filtra per tela.
L'infuso così preparato viene utilizzato nella dose di 2-3 tazze al giorno. Ha proprietà coleretiche e sedative.
Uso esterno: si usano le sommità fiorite, le infiorescenze o i fiori per la preparazione del decotto e della tintura.
Il decotto si prepara con 40-50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, si filtra a freddo per tela. Si utilizza per fare frizioni o lavaggi esterni.
La tintura si prepara con 150-200 g di infiorescenze di lavanda per litro di alcool a bassa gradazione (30 gradi). Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela, si lascia riposare per 10-15 giorni.
La tintura così preparata serve nelle stesse indicazioni del decotto, quale blando disinfettante della pelle e delle mucose boccali. Si usa in compresse imbevute o per frizioni.
Uso cosmetico: la tintura preparata per uso esterno viene utilizzata per le frizioni al cuoio capelluto, soprattuto nel caso di capelli grassi o nella perdita di capelli. Riattivando infatti la drcolazione si ripristinano le funzioni del bulbo capillifero.
Una manciata di fiori serve per preparare un bagno profumato, balsamico e purificante.
Raccolta e conservazione: Le infiorescenze di lavanda vengono raccolte all'inizio della fioritura, da giugno a luglio, recidendole alla base.
Si possono preparare dei mazzi solo con la Lavandula angustifolia, che presenta lunghi peduncoli: si legano le infiorescenze alla base e se ne rivoltano poi i peduncoli in dirczione opposta, legando un'altra volta il mazzo così composto.
Il mazzo di infiorescenze così preparato veniva un tempo utilizzato (ancora oggi nelle campagne) per profumare la biancheria.
I peduncoli rovesciati servono a proteggere e trattenere i fiori che con l'essiccamento potrebbero staccarsi.
Le infiorescenze che invece vengono utilizzate per scopo terapeutico e cosmetico vanno poste a essiccare all'ombra, disponendole a mazzi appesi a fili tesi o in sottile strato, su graticciati.
Quando le infiorescenze sono secche si separano i singoli fiori, staccandoli a uno a uno con le mani. I fiori si conservano in recipienti chiusi di vetro scuro. Si possono però conservare anche le spighe intere o infiorescenze.
La lavanda va sostituita ogni anno.
La coltivazione di questa pianta non presenta particolari difficoltà; si tenga però presente che essa va posta in terreno sassoso o ghiaioso, ben drenato.
La coltura si deve fare partendo per trapianto di giovani piantine, che è possibile ottenere dai vivaisti o reperire in natura. Partendo invece da seme la coltivazione impiega due o tre anni prima di rendersi produttiva.
La distanza di trapianto deve essere non inferiore ai 30 cm tra una pianta e l'altra.
Con la lavanda si possono comporre belle aiuole ornamentali.