Descrizione: erba annua o perenne con fusto cilindrico eretto di cm. 70 circa, ramificato; foglie alterne sessili, vellutate, dentate, acute; fiori in spighe apìcali di colore giallo pallido con venature violacee, in 5 lobi.
Droga: foglie e semi; foglie, raccolte da maggio a settembre; semi raccolti a maturazione.Habitat:dal mare ai colli in terreno sabbioso, grasso e incolto.
Principi Attivi: josciamina, atropina e scopolamina, oli, resine, gomme, amido, sali minerali.
Proprietà: (uso interno) analgesico, midriatico, antia-smatico.
Proprietà: (uso esterno) antinevralgico, antireumatico.
Varietà della specie: H Albus
Avvertenza: pianta molto velenosa: da usare sotto controllo medico.
Pianta della famiglia delle Solanaceae, distribuita in Europa, Asia e Africa settentrionale.
In Italia è frequente lungo le strade, presso le abitazioni, tra le macerie, difficilmente però è abbondante. La si può trovare dal piano alle zone montane o subalpine.
Spesso questa pianta è coltivata per scopi medicinali. È estremamente tossica.
Generalità
II giusquiamo è una pianta erbacea biennale, qualche volta annuale; con piante di due anni si arriva a un'altezza
di un metro o più, mentre più ridotte sono le piante che terminano il loro sviluppo nel primo anno di vegetazione. La radice è grossa e fittonante, le foglie radicali sono picciolate. grandi, oblunghe, lunghe fino a 25-30 cm e larghe 10-12. Il margine è dentato, con denti grandi. Le foglie del fusto sono simili a quelle basali, ma più piccole e amplessicauli.
I fiori, solitari, nascono all'ascella delle foglie; sono sessili o portati da brevi peduncoli. Il calice è formato da un tubo allargato alla base e formato all'apice da cinque denti acuti. La corolla è di forma tubolare e divisa all'apice, nella parte superiore, in cinque petali arrotondati di colore giallo con venature violacee.
II frutto è una capsula che contiene numerosi semi di colore bruno-nerastro.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie, i semi, le sommità fiorite e il frutto della pianta.
Impiego terapeutico
II giusquiamo contiene, quali principi attivi, alcaloidi derivati dal trofano. simili a quelli della belladonna e dello stramonio ma in quantità meno abbondante. Altri principi attivi sono alcuni flavonoidi, in particolare il ru-toside.
Il giusquiamo venne utilizzato già dagli antichi Greci e Romani, che si servivano però soprattutto del giusquiamo bianco (Hyosciamus albus): anche questa specie comunque contiene gli stessi principi attivi del giusquiamo nero.
L'impiego sistematico del giusquiamo in terapia data però dal sec. XVIII. quando veniva utilizzato soprattutto sotto forma di succo e in cataplasmi ottenuti dalle foglie. Le foglie e i semi di giusquiamo furono annoverati tra le piante medicinali in numerose farmacopee europee.
Per i suoi alcaloidi, il giusquiamo è attivo sulla muscolatura liscia, come antispastico e antinevralgico.
Oggi il giusquiamo nero viene utilizzato per la preparazione di specialità farmaceutiche impiegate come sedativi del sistema nervoso centrale, nelle nevralgie e negli spasmi dell'apparato digerente. È inoltre efficace nel parkinsonismo.
Il giusquiamo, come lo stramonio, viene anche utilizzato per la preparazione di sigarette antiasmatiche, per le sue proprietà spasmolitiche a livello della muscolatura liscia bronchiale.
Per l'estrazione dei principi attivi alcaloidici oggi si preferisce utilizzare un'altra specie di giusquiamo, proveniente dalle regioni del Nord Africa: l'Hyosciamus muticus L, pianta assai più ricca in alcaloidi del giusquiamo nero.
Preparazioni
Essendo il giusquiamo pianta estremamente tossica, non si riportano qui né le preparazioni né le dosi di uso. L'uso di questa pianta deve essere indicato dal medico.
Raccolta e conservazione
La raccolta delle foglie e delle sommità fiorite va fatta al momento della fioritura, da maggio a luglio a seconda delle regioni e delle altitudini.
L'essiccamento di queste parti deve essere fatto assai rapidamente, all'ombra, disponendole su graticciati, in sottile strato, in locale ben aerato. Meglio, se possibile, provvedere a un essiccamento artificiale in stufa a circolazione d'aria forzata, a temperatura non superiore ai 50°.
I semi si raccolgono a maturità, liberandoli dalle capsule.
II giusquiamo va rinnovato tutti gli anni.
Essendo pianta sporadicamente distribuita qua e là. è necessario provvedere alla sua coltivazione, se si vogliono le quantità necessarie all'impiego terapeutico. L'industria farmaceutica, che utilizza questa pianta in larga quantità, promuove colture in pieno campo. Si coltiva solamente la varietà biennale, in quanto l'annuale rimane piccola, poco sviluppata, con poche foglie e pochi fiori e frutti.
Nel primo anno la varietà biennale produce solamente una rosetta basale di foglie; solo durante il secondo anno di vegetazione da fiori e frutti.
La coltura di questa specie presenta qualche difficoltà, in quanto la germinazione è spesso irregolare e la pianta è facilmente attaccata da parassiti, soprattutto se posta a germinare in semenzaio. Come molte solanacee, anche il giusquiamo è frequentemente attaccato da insetti come la dorifora: è perciò necessario, in colture estensive, provvedere a disinfestazioni periodiche.
Come tutte le solanacee, il giusquiamo ama un terreno sciolto, particolarmente ricco in sostanze organiche. Nella primavera del secondo anno è bene operare una concimazione mista, e farla poi seguire da una concimazione ricca in azoto. La pianta ha bisogno di irrigazioni periodiche durante il periodo estivo.
La legge riguardante la coltivazione delle piante medicinali impone, per chi vuole intraprendere una coltura di giusquiamo, di segnalare con appositi cartelli la tossicità di questa specie.