, sinonimo Tiziphus saliva Gaertn.
Pianta della famiglia delle Ramnaceae, originaria dell'Africa, introdotta in Italia foise dai Romani e da allora coltivata e inselvatichita in tutti i Paesi del Mediterraneo.
Generalità
II giuggiolo è un arbusto o un albero anche di grandi dimensioni, sino a 8-9 m di altezza, a foglie caduche. È molto ramificato: i rami sono ripiegati ad angolo ottuso, a zig-zag, e presentano una corteccia di colore bruno-rossiccio lucente.
Le foglie sono disposte in maniera alterna all'angola-tura dei rami, su un breve picciolo alla base del quale sono inserite due spine di forma differente: una diritta, l'altra arcuata ad uncino. La forma delle foglie è ovale-ellittica: il loro margine è minutamente seghettato e all'apice di ogni dentellatura è disposta una ghiandola. La superficie glabra è segnata da tre nervature che partono dalla base. si allargano, e si riuniscono all'apice.
I fiori, piccolissimi, sono raggruppati in infiorescenze, all'ascella delle foglie: hanno un calice diviso in cinque sepali triangolari di colore verde e mancano di corolla.
II frutto è una drupa di colore rossastro o bruno-marrone, con polpa dolce bianco-giallastra, a consistenza carnosa. Il nocciolo contiene all'interno un seme di colore chiaro.
Per scopi terapeutici si utilizzano i frutti.
Impiego terapeutico
I frutti freschi del giuggiolo, presenti qualche volta anche sui nostri mercati, hanno proprietà addolcenti e lassative.
Gli estratti per uso interno hanno proprietà emollienti, calmanti, anticatarrali; sono anche leggermente diuretici. Le proprietà emollienti ed espettoranti sono dovute ai principi attivi zuccherini e alle mucillagini. Oltre a questi principi attivi i frutti del giuggiolo contengono acido ci-trico e tartarico.
Esternamente il giuggiolo ha buone proprietà antiin-fiammatorie e lenitive; viene perdo utilmente impiegato per decongestionare le pelli arrossate e per ridurre l'edema delle mucose della bocca e della gola. Sciacqui e gargarismi di giuggiolo sono particolarmente indicati per togliere l'irritazione della bocca e della gola dei fumatori.
Preparazioni
Uso interno: si usa l'infuso di frutti secchi, preparato con 60 g per litro di acqua bollente. Si lascia nposare per 5-10 minuti, si spappolano i frutti e si filtra. Si utilizza l'infuso nella dose di 2-3 tazzine al giorno, contro la tosse e per attivare la diuresi.
Uso estemo: si utilizza il decotto, preparato con 100 g
di frutti per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, si spappolano i frutti, si filtra. Questo decotto serve per fare lavaggi, sciacqui, gargarismi, o per la preparazione di compresse imbevute, particolarmente indicate per le pelli irritate e le mucose infiammate.
Uso cosmetico: si prende la polpa del frutto e con questa si prepara una maschera, da applicare sulla pelle pulita a fondo.
La maschera di giuggiolo ha proprietà idratanti e normalizzanti per le pelli irritate e affaticate.
Raccolta e conservazione
I frutti si raccolgono alla maturazione, che nei nostri climi va da settembre a ottobre.
I frutti possono essere utilizzati anche da freschi, ma se occorre seccarli è necessario provvedere disponendoli al sole per 3-4 giorni: meglio però, se si dispone di una stufa a circolazione d'aria forzata, essiccarli a una temperatura non superiore ai 50°.
I frutti secchi vanno conservati in vasi di vetro scuro chiusi o in sacchetti di carta sigillati. Vanno rinnovati tutti gli anni.
II giuggiolo è una pianta a lenta vegetazione: partendo da seme occorre una decina di anni prima di ottenere piante che possano produrre la quantità di frutti sufficiente per l'impiego terapeutico o cosmetico sopra descritto.
Il giuggiolo è anche pianta ornamentale: da un'ombra rada e risulta particolarmente decorativo quando porta i numerosi frutti di un bel colore rosso-bruno. Nel secolo scorso questa pianta non mancava quasi mai nei giardini, anche dell'Italia settentrionale; oggi la sua coltivazione si è notevolmente ridotta, mentre al contrario dovrebbe essere incrementata, soprattutto per l'utile impiego dei suoi frutti sia in terapia che in cosmetica.
Solo qualche, vivaista ben fornito è in grado di dare piante di giuggiolo di un metro o due. Esse vanno messe a dimora in terreno sciolto, ricco e ben drenato.
Nei primi anni di coltura la pianta va sorretta da un tutore, per far crescere diritto il fusto