Pianta della famiglia delle Cruciferae (o Brassicaceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa, in Asia occidentale e in Africa settentrionale.
In Italia è assai comune nei prati, vicino ai luoghi abitati, tra le macerie, ai bordi delle strade: dal piano alla zona submontana e montana.
Generalità
L'erisimo è una pianta annuale che arriva fino a mezzo metro di altezza, con fusto semplice in basso e ramificato solamente nella parte superiore, con lunghi rami inseriti quasi ad angolo retto sul fusto principale.
Le foglie sono composte, pennatosette; le inferiori sono lunghe fino a 20 cm, mentre le superiori sono più piccole e hanno segmenti più stretti.
I fiori sono raccolti in una infiorescenza racemiforme che si allunga al momento della fruttificazione. I singoli fiori, tutti raggruppati al termine del racemo, sono formati da quattro sepali di forma ovulare e da quattro petali gialli a forma di spatola. La corolla è di un colore giallo vivo.
I frutti sono delle silique allungate e acuminate, contenenti da 10 a 20 semi di forma oblunga e di colore marrone. Queste silique presentano all'estremità un piccolo becco, un po' ripiegato verso il basso.
Per scopi terapeutici si utilizza la pianta al momento della fruttificazione, raccogliendo le sole sommità a frutto.
Impiego terapeutico
L'erisimo o «erba dei cantanti» veniva utilizzata nell'Ottocento per lenire le infiammazioni della gola dei cantanti lirici. È pianta nota da lungo tempo; va però osservato che sotto il nome di «Erysimon» Teofrasto e Dioscoride descrissero piante differenti, difficilmente identificabili con rigore.
L'Erysimon di Dioscoride dovrebbe comunque corrispondere a una specie della famiglia delle Cruciferae, abbastanza simile al Sisymbrium officinale. Dioscoride
definì il suo Erysimon pianta molto efficace contro le bronchiti, i catarri, le tossi purulente, e indicata anche per guarire le malattie del fegato come l'ittero.
Il Medioevo non diede descrizioni utili per l'esatta identificazione della specie. Solo in epoca rinascimentale si ebbero indicazioni tassonomiche e terapeutiche esatte.
Questa pianta è stimolante, espettorante, diuretica ed esternamente rubefacente.
Per queste proprietà espettoranti e antiinfiammatorie è efficace nelle infiammazioni della gola, negli abbassamenti di voce, nei catarri polmonari cronici, nella tosse dei fumatori, e in genere negli affaticamenti della laringe, sia dei parlatori che dei cantanti.
I principi attivi dell'erisimo sono dei composti solforati o solfocianici e alcuni cardenoliti, di cui è stata recentemente accertata la presenza.
PREPARAZIONI
Uso interno: si utilizza l'infuso, la tintura alcoolica e la tintura vinosa.
L'infuso si prepara con 40-50 g di infruttescenze ridotte in frammenti ed essiccate per litro di acqua bollente.
Si lascia riposare per 5-10 minuti, poi si dolcifica con del miele. Va preso nella dose di 2-3 tazze al giorno.
La tintura alcoolica si prepara con 150-200 g di infruttescenze per litro di alcool a bassa gradazione (20-30°)'. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela, si lascia invecchiare per 20 giorni o un mese. Si prende nella dose di 2-4 cucchiaini al giorno.
La tintura vinosa m prepara con 20 g di infruttescenze, per litro di vino bianco. Si lascia macerare per una settimana, si filtra per tela, si lascia invecchiare per un mese. Si prende nella dose di 2-3 bicchierini al giorno.
Le preparazioni sopra indicate per uso interno sono particolarmente utili per combattere le infiammazioni del cavo orale e della gola, nelle tossi e nelle malattie infiammatorie conseguenti a raffreddamento.
Meglio ancora si utilizza il decotto, preparato con 60-100 gr di sommità a frutto di erisimo essiccato per litro di acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, si filtra per tela a freddo.
Il decotto cosi preparato serve per fare gargarismi più volte al giorno, per eliminare le irritazioni dell'organo della fonazione o laringe.
Si può preparare anche un decotto di soli semi, nella dose di 20 g per litro di acqua. Serve agli usi sopra riportali.
Raccolta e conservazione
Le parti della pianta di interesse terapeutico, cioè le infruttescenze o sommità a frutto, si raccolgono da maggio a luglio, recidendole con una forbice o un coltello affilato. Vanno poi disposte a essiccare a mazzi, su filo leso, oppure disseminate in leggero strato su graticciati.
Se si vogliono separare i semi, occorre battere la pianta quando è secca. In ogni caso i semi vanno mantenuti insieme alla pianta. Le silique già mature possono perdere i semi: per questo occorre disporre un foglio di carta sotto i graticciati su cui si è eventualmente stesa la pianta.
L'erisimo si conserva in sacchetti di carta chiusi o in vasi di vetro scuro. Va rinnovato ogni anno.
La coltivazione dell'erisimo non presenta difficoltà. Si può partire da seme, seminando in semenzaio all'inizio della primavera e trapiantando le piantine in campo, in vasi o cassette. Si può anche operare la semina diretta a marzo, disponendo in fila i semi distanti 271 cm uno dall'altro.
Una concimazione azotata favorirà la fioritura e la fruttificazione.