Oggi le proprietà dell'ebbio non sono ritenute molto differenti da quelle del sambuco nero: è essenzialmente purgativo drastico, diuretico, sudorifero, risolutivo, in tutte le sue parti. Le sue proprietà purgative drastiche sono dovute ai principi attivi contenuti nella corteccia. I fiori invece sono soprattutto sudoriferi, mentre le foglie sono risolutive.
Si utilizzano la corteccia, la radice e i frutti contro l'idropisia, i reumatismi, l'artrite cronica e le malattie della pelle.
La corteccia della radice aumenta considerevolmente la secrezione urinaria, ma a dosi elevate può provocare nausee. Anche le giovani foglie hanno proprietà purgative; sono inoltre indicate nei mali di gola.
Per la terapia delle bronchiti e delle malattie da raffreddamento si utilizzano di preferenza i fiori, che svolgono anche attività calmante e sedativa.
I principi attivi dell'ebbio sono: sali di potassio, polife-noli, zuccheri, sostanze peptiche.
Preparazioni
Uso interno: si utilizzano i fiori, le foglie, i frutti, la radice o la corteccia della radice.
Con queste parti della pianta si preparano infusi e decotti. L'infuso di fiori viene fatto utilizzando 30 g di fiori secchi per litro di acqua bollente. Si lascia a macero per 5-10 minuti, si filtra e si prende a tazzine: 2-3 al giorno come sudorifero, antireumatico, antiinfiammatorio delle vie urinarie.
L'infuso di foglie viene preparato con 20-30 g di foglie secche per litro di acqua. Si lascia riposare per 5 minuti, si filtra per tela e si prende alla dose di una tazzina al mattino e una alla sera, prima di coricarsi. L'infuso così preparato è un buon depurativo del fegato e regola la diuresi,
II decotto di frutti si prepara con 40 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 10 minuti, poi a freddo si filtra per tela. Si somministra a tazzine, una o due al giorno, come antireumatico, diuretico e lassativo.
Il decotto della radice si prepara con 20-30 g di radice, o meglio con 15-20 g di corteccia di radice per litro di acqua. Si lascia bollire per 15-20 minuti e si filtra per tela. Questo decotto serve come diuretico e lassativo. Non vanno però in alcun caso superate le dosi indicate, per non avere forti disturbi diarroici.
Raccolta e conservazione
Le radici e la corteccia della radice vanno preparate in autunno, al termine del ciclo vegetativo della pianta.
Per togliere le radici dal terreno ci si può servire di un comune attrezzo orticolo, come la vanga o la zappa. Si ripuliscono dal terriccio e si riducono in pezzi di 5-10 cm (la corteccia va staccata con un coltello).
Queste parti radicali della pianta vanno essiccate al sole fino a essiccamento completo, e poi conservate in sacchetti di tela o di carta.
I fiori si colgono in maggio-luglio, staccando i rami dalla pianta e poi i fiori dai rami. Vanno seccati all'ombra in locale ben aerato, disponendoli su setacci.
I fiori si conservano in sacchetti di carta o in recipienti di vetro scuro chiusi.
I frutti si raccolgono al momento della maturazione, che va da settembre a ottobre. Si staccano dalla infruttescenza eliminando i peduncoli. Dopo averli essiccati all'ombra, si conservano in sacchetti di carta o in vasi di vetro scuro.
La radice e la corteccia della radice possono essere utilizzate per due anni; le foglie, i fiori e i frutti vanno invece rinnovati ogni anno.
Essendo l'ebbio una pianta comune, non è assolutamente necessario provvedere alla sua coltivazione: questa tuttavia non presenta nessuna difficoltà, sia per trapianto sia per semina.