Celio Aureliano, il primo che tentò di fare penetrare sostanze medicamentose volatili nell'organismo affinchè il corpo godesse di questi benefici effluvi (aromi), raccomandava di ricoprire il pavimento della camera degli ammalati con rami di lentisco, di vigna, di salice, di melograno. I rami e le erbe venivano sovente bagnati con acqua e l'aria veniva agitata con grandi ventagli. Egli distingueva i farmaci vegetali in due grandi categorie: i rinserranti e i dilatanti; tra i primi erano elencati: la piantaggine, l'orzo, il pioppo, il mirto, le rose; tra i secondi delle erbe i cui nomi non corrispondono a quelli moderni.
Celio era contrario a quei rimedi, quasi sempre vegetali, che i ciarlatani dei suoi tempi raccomandavano come specifici per le malattie e circondavano del più fitto mistero al fine di ricavarne lauti guadagni.