Pianta della famiglia delle Leguminosae o Cesalpinia-ceae, distribuita nelle regioni mediterranee dell'Europa e Asia Minore. In Italia è coltivata e in parte subsponta-neizzata nell'Italia meridionale e in Sicilia, ma si ritrova anche comunemente fino alla Riviera ligure.
Generalità
È un arbusto o albero sempreverde alto fino a 6-8 m. con un tronco piuttosto tozzo e una chioma molto allargata. Le foglie sono composte e paripennate, sono cioè formate da un numero
pari di foglioline che hanno una forma ovale o arrotondata, appena picciolate. a margine intero. La loro consistenza è coriacea e il colore verde scuro, lucente.
I fiori, caraneristici delle leguminose, sono raccolti in grappoli che si sviluppano direttamente dai rami o dal
tronco. I fiori del carrube sono insignificanti, piccoli, e mancano del tutto di corolla.
Il frutto del carrubo è un legume lucido lungo 10-15 cm. di consistenza carnosa, contenente numerosi semi di colore bruno.
Impiego terapeutico
II carrubo era certamente noto agli antichi Greci e Romani e viene riportato nei testi di Dioscoride per le sue, proprietà lassative e diuretiche. Veniva utilizzato anche dagli Arabi per tutte le forme infiammatorie dell'apparato respiratorio.
Il carrubo ha proprietà dietetiche di estrema importanza, non solo per gli animali ma anche per l'uomo. Il seme di questa pianta fornisce infatti una farina che non è molto calorica e quindi particolarmente indicata per gli obesi. La farina di carrubo viene anche utilizzata come addensante di conserve e gelati o per la preparazione di sciroppi.
La farina dei frutti per le sue proprietà astringenti ed antidiarroiche è utilizzata largamente nelle infezioni ga-stro-intestinali ma soprattutto nelle enteriti e nelle coliti dei bambini.
Recenti ricerche sull'attività antibatterica del carrubo hanno dimostrato che il suo impiego nelle infezioni ga-stro-intestinali accompagnate da diarrea è particolarmente indicato non solo per le proprietà astringenti, ma soprattutto per le proprietà assorbenti delle tossine che si sviluppano nelle infezioni intestinali, nonché per le proprietà antisettiche esercitate sui germi patogeni della flora intestinale.
Anche la corteccia e le foglie del carrubo, particolarmente ricche in sostanze tanniche, esercitano proprietà antidiarroiche.
PREPARAZIONI
Uso interno: si utilizza il decotto preparato con l'intero frutto del carrube finemente macinato, nella quantità di 50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 20 minuti. Se il frutto è stato macinato molto finemente, non è necessario filtrare. Si somministra questo decotto alla dose di 2-3 tazze al giorno oppure a tazzine, secondo l'età.
Questo decotto è particolarmente utile nelle irritazioni della gola come in quelle dell'apparato gastroenterico, nelle coliti, nelle enteriti, ed in genere per regolare le funzioni intestinali.
Come astringente si impiegano anche le foglie e la corteccia del carrube, nella dose di 15-20 g per litro di acqua.
Uso cosmetico: la farina di semi di carrube serve, se immessa nell'acqua del bagno, per dare un effetto rinfrescante, emolliente ed idratante. Al solito, si deve utilizzare una quantità di farina proporzionale alla quantità di acqua; in genere sono sufficienti 3-4 cucchiai da minestra.
Con la farina dei semi di carrube si possono preparare gelatine semifluide (3? in acqua) per la preparazione di maschere facciali idratanti ed emollienti. Siccome la gelatina con la farina di semi di carrube deve essere preparata ogni volta a fresco, è opportuno dosare la quantità correttamente: vanno precisamente usati 3 g per decilitro di acqua. Si lascia rigonfiare per 2-3 ore.
La maschera va applicata di preferenza alla sera e va tolta dopo un'ora, sciacquando il viso con acqua tiepida.
Raccolta e conservazione
La corteccia si raccoglie di preferenza in primavera, all'inizio della vegetazione. È soprattutto la corteccia dei rami giovani la più ricercata ed attiva.
Si recidono i rami e si stacca la corteccia con l'uso di un coltello. La corteccia va ridotta in piccoli pezzi di 5 cm e messa ad essiccare al sole per due giorni, quindi se ne completa l'essiccamento all'ombra. Va conservata in sacchetti di carta o di tela.
Le foglie si raccolgono in maggio-giugno staccandole
direttamente insieme con tutto il picciolo. Si fanno essiccare all'ombra in locale ben aerato ponendole su graticciati, in strato sottile. Essendo coriacea, la foglia del carrube essica molto lentamente. Si conserva in sacchetti di tela.
I frutti del carrube si raccolgono da agosto a settembre, quando la maturazione è completa. Ha polpa dolciastra, particolarmente gradita ai cavalli. I semi si staccano dalla polpa. La conservazione dei frutti e dei semi non presenta particolari difficoltà e può essere fatta sia in vasi di vetro scuro sia in sacchetti di carta o di tela.
La foglia del carrube va rinnovata tutti gli anni, mentre i frutti, i semi e la corteccia possono essere utilizzati anche per due o tre anni.
Pur non presentando eccessive difficoltà, la coltivazione del carrube è sconsigliabile, in quanto l'albero del carrube è pianta a lento sviluppo. Si consiglia invece, approfittando dei momenti di vacanza nei luoghi marini, durante l'estate, di rifornirsi delle parti necessarie per l'uso terapeutico e cosmetico.
I frutti del carrube comunque possono essere acquistati
in qualsiasi negozio di erboristeria o anche in certe drogherie