come si presenta - pianta erbacea annuale, alta fino a 40 cm, con foglie ovali-allungate o anche quasi lanceolate, leggermente dentellate al margine, di un bel color verde, molto aromatiche. Il fusto è eretto e cespuglioso. I fiori sono piccoli, di color biancorosa, riuniti in una infiorescenza allungata, quasi spighiforme. Il frutto è formato da quattro piccoli acheni.
Pianta originaria dell'Africa e delle regioni calde dell'Asia, coltivata da lungo tempo come specie orticola aromatica in Italia e in vari Paesi europei. Si conoscono diverse varietà a foglie di forma differente o ad aroma più o meno forte. Appartiene alla famiglia delle Labiatae-Lamiaceae.
dove si trova - originario dell'Asia e Africa, è frequentemente coltivato anche in campo aperto durante la stagione fa vorevole in tutta la penisola.
quando si raccoglie - fiorisce da giugno a settembre. Per uso
quali azioni esercita - stimolanti, antispasmodiche, stomachiche, diuretiche, contro l'alito cattivo e le infiammazioni della bocca.
In caso di mal di testa - si consiglia l'infuso. Lasciare in infusione per 15-20 minuti, in 1 I di acqua bollente, 20-30 g di foglie fresche, oppure 3 g di foglie per ogni tazzina di acqua bollente. Dosi: 1 o 2 bicchieri subito dopo i pasti. In caso di alito cattivo si consiglia l'infuso.Lasciare in infusione, in 1/2 I di acqua bollente, 30 g di foglie essiccate & 30 g di bacche di ginepro fino a quando il liquido è diventato tiepido. Uso: serve per sciacqui in bocca, gargarismi.
Generalità
Specie erbacea annuale, arriva con le sue infiorescenze anche a 1 m d'altezza. Il fusto, eretto, di solito è abbastanza ramificato.
Le foglie sono opposte, picciolate, a lamina ovale, intere, a margine seghettato.
I fiori sono raccolti in un'infiorescenza racemiforme, con i singoli fiori disposti in verticilli. Come in tutte le Labiatae, hanno una forma caratteristica: calice a tubo terminante a denti, corolla divisa in due labbra, superiore e inferiore. La corolla è di colore bianco.
I frutti sono degli acheni nerastri, ovali, lunghi un paio di cm.
Per scopi terapeutici si utilizza l'intera pianta fiorita (a esclusione delle radici) o le sommità fiorite e le foglie.
Impiego terapeutico
Coltivata da tempo in Egitto, in Grecia, a Roma, e conosciuta dai botanici del Medio Evo, questa pianta ha cominciato a venir utilizzata per scopi terapeutici solo in epoca piuttosto recente. Nei paesi tropicali e subtropicali, dove è oggi pure coltivata, serve per allontanare le zanzare e altri insetti succhiatori di sangue.
Si riconoscono al basilico proprietà antispastiche, stimolanti, stomachiche, diuretiche. Viene pertanto consigliato nell'emicrania, nei mal di testa d'origine nervosa, nell'atonia dell'apparato digerente, nelle vertigini, nelle flatulenze e nelle coliche. Per le malattie spastiche dell'apparato respiratorio il basilico sembra esercitare le sue virtù anticongestizie e spasmolitiche; è soprattutto indicato nelle bronchiti asmatiche e asmatiformi.
Sono inoltre note le sue proprietà galattofore e antiset-tiche. Come diuretico viene impiegato nelle nefriti, nella gotta e nell'idropisia.
Il basilico, pianta essenziale nella cucina ligure, oltre alle proprietà aromatiche possiede virtù salutari importanti soprattutto per le funzioni digestive: è uno stimolante e calmante al tempo stesso, riducendo i crampi e attivando la secrezione dei succhi gastrici.
Il suo olio essenziale, principio aromatico e terapeutico, ha proprietà antisettiche.
Uso interno: si utilizza l'infuso di foglie secche e di sommità fiorite. L'infuso va preparato con 30 g per litro di acqua bollente. Si lascia, a macero per 10 minuti, indi si filtra e si lascia raffreddare a 40-50°. Si beve una tazzina di infuso dopo i pasti principali per facilitare la digestione e attenuare gli spasmi gastrointestinali.
Uso esterno: si utilizza il decotto, che si prepara con 60 g di foglie o sommità secche finemente triturate. Si lascia bollire per 10 minuti. Si lascia raffreddare a temperatura ambiente. Si filtra o si decanta. Si utilizza per fare sciacqui e gargarismi in caso di infiammazioni alla bocca e alla gola, come disinfettante e come correttivo dell'alito.
Uso cosmetico: si utilizzano indifferentemente le foglie, le sommità fiorite o la pianta intera secca per preparare bagni tonificanti e deodoranti. Si prende a tal scopo una manciata delle parti della pianta sopraindicate, triturate e poste in una tela; si forma un sacchetto e si lega. Questo sacchetto contenente basilico s'immerge nell'acqua ben calda del bagno e si lascia a macero per 10 minuti, agitando per facilitare l'estrazione. Si prende il bagno, immergendosi per 10 minuti e massaggiando lentamente la pelle del corpo.
Raccolta e conservazione
II basilico si raccoglie da piante coltivate, non essendo pianta spontanea della nostra flora.
Si raccolgono tutte le parti utili per scopi terapeutici e cosmetici al momento della fioritura. Le sole foglie possono essere raccolte anche prima. Il basilico va a fiore da giugno ad agosto. Si recidono le parti con una forbice, in giornate asciutte, quando la rugiada è scomparsa.
Si pongono a essiccare in locale ben aerato, all'ombra, disponendole in sottile strato su graticciati o grandi setacci a maglie larghe, La pianta secca va conservata in sacchetti di carta chiusi o in vasi di vetro scuri. In quest'ultimo caso
bisogna controllare frequentemente lo stato di conservazione per evitare fermentazioni o muffe.
Il basilico, pianta e foglie, va rinnovato ogni anno. Coltivare il basilico è cosa assai semplice così in terra come in vaso. Si può operare tanto la semina diretta quanto il trapianto. Il semenzaio va preparato in febbraio-marzo, in luogo protetto. La posa a dimora va fatta ad aprile, ponendo 20-30 piante per metro quadrato: più le piante sono rade, più si sviluppano.
La semina diretta va fatta quando è ormai scongiurato il pericolo di gelate notturne.
Il basilico, pur non essendo pianta particolarmente esigente, preferisce terreni sciolti e grassi. La migliore posizione è quella di pieno sole; le irrigazioni periodiche non devono essere troppo frequenti: è sufficiente dare acqua una volta alla settimana, nella stagione calda.
Nelle coltivazioni su larga scala per l'industria conserviera e per l'estrazione dell'olio essenziale si è soliti sfrut- ; tare al massimo la produzione, operando 2-3 sfalci di sommità fiorite per anno.