Phyllìtis scolopendrum (L) Newman, sin. Scolopendrum vulvare Sm.
Pianta della famiglia delle Polypodiaceae (o Asplenia-ceae. secondo le più moderne classificazioni), distribuita in gran parte dell'emisfero boreale. In Italia si trova nei luoghi ombrosi e umidi: pozzi, rupi, anfratti di roccia umidi.
Generalità
La lingua cervina è una felce che ha un corto rizoma ricoperto da squame di colore bruno - rossastro, dal quale si originano a primavera numerose fronde che prima assumono una caratteristica forma a pastorale e quindi si distendono.
La lamina è lunga fino a 30-40 cm ed è di forma lanceolata, cuoriforme alla base e gradatamente ristretta verso l'apice, II margine è intero e frequentemente ondulato. Il picciolo fogliare si continua nella robusta nervatura centrale, da cui si dipartono anche le nervature secondarie tra di loro parallele.
Nella pagina inferiore delle foglie adulte si trovano particolari formazioni allungate e strette, disposte parallelamente alle nervature secondarie: sono i cosiddetti «sori». che contengono le spore. A maturità sono di colore marrone scuro. Le spore sono gli organi riproduttivi della pianta, che presenta due cicli vegetativi: quello descritto è lo stadio finale o sporofito.
Per scopi terapeutici si utilizzano il rizoma e le fronde.
Impiego terapeutico
II rizoma della lingua cervina ha proprietà diuretiche, espettoranti, astringenti e antiinfiammatorie. Viene usato soprattutto quale espettorante e per combattere le tossi persistenti.
Le fronde hanno le stesse proprietà; sono anzi più largamente utilizzate. Oltre alle proprietà sopra indicate, esse sono anche diuretiche e combattono le malattie del fegato, risultando particolarmente utili per la eliminazione dei calcoli epatici.
Per uso esterno le fronde di lingua cervina vengono utilizzate quali astringenti e cicatrizzanti, per lenire le scottature, per alleviare le infiammazioni dell'epidermide e delle mucose del cavo orale e della gola.
La lingua cervina'è stata iscritta in alcune farmacopee, tra cui la francese e la tedesca.
I principi attivi della lingua cervina sono delle mucil-lagini e delle sostanze tanniche.
Preparazioni
Uso interno: si utilizzano il rizoma è le fronde per la preparazione di un decotto con 20 g per litro di acqua.
Si lascia bollire per 10-15 minuti, a freddo si filtra per tela. Il decotto viene preso a tazzine: 2-4 al giorno per la tosse, per attivare la diuresi, per combattere i disturbi epatici con calcolosi.
Uso esterno: si utilizzano le fronde per la preparazione di un decotto concentrato, preparato con 40-50 g di questa parte secca finemente triturata per litro di acqua.
Si lascia bollire per un quarto d'ora, a freddo si filtra per tela. Si utilizza O decotto per fare sciacqui e gargarismi o per la preparazione di compresse imbevute, particolarmente indicate nelle scottature, negli arrossamenti della pelle, per lenire le infiammazioni delle mucose del cavo orale e della gola.
Uso cosmetico: il decotto di lingua cervina serve per frizioni sui capelli grassi.
Una-due manciate di foglie triturate di lingua cervina servono per la preparazione di un bagno che ha effetto rinfrescante, stimolante e astringente.
Raccolta e conservazione
La pianta, rizoma e foglie, si raccoglie da luglio a settembre. Si può sradicare l'intera pianta; se si desiderano solo le foglie, queste vanno recise alla base del picciolo, senza distruggere il rizoma.
Si seccano all'ombra, disponendole in sottile strato su graticciati, e si conservano in sacchetti di carta o di tela.
La coltivazione della lingua cervina non presenta difficoltà, se si parte da giovani piante raccolte in natura con un pane di terra. Può essere coltivata anche in un vaso, utilizzando terriccio acido di foglie di castagno o di erica.
La lingua cervina necessita per vegetare di umidità costante, che può essere riprodotta disponendo i vasi all'ombra e provvedendo a frequenti irrigazioni. Una esposizione a Nord è particolarmente indicata.