Descrizione: erba perenne a fusto cespuglioso molto ramificato di cm. 50 circa; foglie composte sparse obovate romboidali, picciolo molto corto; fiori di colore giallo sfumati di rosso in capolini o verticilli.
Droga: fiori, raccolti a fioritura completa.Habitat:dal mare ai monti in terreni incolti, secchi, sabbiosi.
Principi Attivi: Composti vari coloranti, tannino, sali minerali.
Proprietà: (uso interno) calmante psichico e cardiaco, antispasmodico.
Proprietà: (uso esterno) vulnerario, ammorbidente per impacchi
Varietà della specie: L. Ornithpodioides, L. Tetrago-nolobus.
Pianta della famiglia delle Leguminosae o Favaceae, secondo le più moderne classificazioni, distribuita in Europa, in Asia. nell'Africa settentrionale e orientale.
In Italia è comune nei prati, dal mare alle regioni montane; viene talvolta coltivata come foraggera.
Generalità
II ginestrino è una pianta erbacea perenne, con radice legnosa che si affonda profondamente nel terreno in senso verticale. I fusti sono normalmente molto ramificati e hanno portamento sdraiato sul terreno: solo i rami terminali fioriferi sono eretti. Questi rami sono per lo più glabri, o appena pelosi.
Ginestrino. La scoperta delle proprietà curative del ginestrino fu fatta per puro caso da Ledere, che aveva consigliato ad un contadino che soffriva di congiuntivite e disturbi nervosi del maliloto. Il contadino raccolse erroneamente il ginestrino e ne fece una tisana: dopo otto giorni i disturbi nervosi erano scomparsi.
Le foglie sono composte da cinque foglioline. due inserite all'attaccatura del fusto e le altre portate da un breve peduncolo. Ogni singola fogliolina ha un breve piccìolo: la forma è ovale o lanceolata. L'apice delle foglioline è arrotondato e la base ristretta a cuneo.
I fiori sono raccolti in una infiorescenza formata da 3-6 fiori riuniti, lungamente peduncolati. Sono terminali o nascono all'ascella delle foglie superiori.
II singolo fiore ha un vessillo molto largo, mentre le ali e la carena sono normalmente saldate insieme a formare un'unica prominenza. La corolla è di colore giallo intenso.
I frutti sono dei legumi cilindrici diritti, brevi, di colore brunastro. 11 legume si apre a maturità in due baccelli per lasciarne uscire i semi, di forma ovale e colore bruno-rossastro.
Per scopi terapeutici si utilizzano i fiori o le sommità fiorite.
Impiego terapeutico
II ginestrino fu scarsamente utilizzato nell'antichità: solo dal Rinascimento trovò il suo posto tra le piante medicinali ad attività antispastica, antiinftammatoria e sedativa.
Per le sue proprietà sedative viene utilizzato sia per combattere l'eccitazione nervosa sia per calmare le palpitazioni cardiache. La sua attività antìspastica si esplica soprattutto sulla muscolatura liscia dell'apparato gastroenterico, ma è abbastanza marcata anche sulle contrazioni delle pareti bronchiali e bronchiolari.
Per la sua proprietà antiinfiammatoria, sia esterna che interna, il ginestrino viene utilizzato per ridurre le flogosi e gli edemi; esternamente serve per togliere gli arrossamenti e le irritazioni della pelle e delle palpebre. Tale virtù antiimìammatoria è dovuta soprattutto ai componenti flavonoidi della pianta.
Oltre che ai flavonoidi, i principi attivi del ginestrino sono dovuti ad alcuni derivati dell'acido cianidrico (glicosidi cianogenetici) e a sostanze tanniche.
Preparazioni
Uso interno: si utilizza l'infuso, preparato con 10 g di fiori di ginestrino secchi per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5 minuti, si filtra per tela. Si prende a tazzine, non più di due al giorno. L'infuso esercita proprietà sedative sul cuore e sul sistema nervoso.
Uso esterno: si utilizzano i fiori o le sommità fiorite per la preparazione di un decotto, fatto con 50 g delle parti sopra indicate per litro di acqua. Si lascia bollire per 5-10 minuti, poi a freddo si filtra per tela. Si utilizza il decotto così preparato per fare sciacqui e lavaggi o per la preparazione di compresse imbevute da applicare sull'epidermide e sulle mucose infiammate, quale antiinfiam-matorio e astringente.
Raccolta e conservazione
I fiori e le sommità fiorite di ginestrino si raccolgono al momento della fioritura, che a seconda del limite altitu-dinale va da maggio a luglio. Si devono raccogliere i fiori quando sono appena sbocciati, recidendoli o staccandoli con le mani.
I fiori si essiccano all'ombra, disponendoli su setacci a maglie larghe in sottile strato, all'ombra, in locale ben aerato. Identico trattamento deve essere riservato alle sommità fiorite. Queste parti della pianta si conservano in recipienti di vetro scuro chiusi o in sacchetti di carta. Vanno rinnovate tutti gli anni.
Pur essendo una pianta estremamente comune, il ginestrino può essere utilmente coltivato in qualsiasi tipo di terreno, anche magro, sassoso o sabbioso.
Si semina direttamente sul terreno a spaglio, e quando le piantine avranno raggiunto uno sviluppo di 5-6 cm. si opererà un diradamento, lasciando una pianta ogni 20-25 cm.
Durante il primo anno è difficile poter ottenere piante a fiore, ma nella primavera del secondo anno già si avrà un'abbondante fioritura.
Il ginestrino è una pianta che si presta assai bene per consolidare scarpate a leggera pendenza. Avendo radice molto profonda, non necessita di irrigazioni durante il periodo estivo.
Come tutte le leguminose, non ha bisogno di sostanze azotate: se le procura direttamente mediante la fissazione, grazie al processo simbiotico dovuto a batteri del genere Rizobium. È invece necessario somministrare fosforo e potassio, soprattutto a primavera.