Pianta della famiglia delle Compositae (o Asteraceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa meridionale. In Italia è comune nei luoghi rocciosi, aridi, dal mare alla zona montana, soprattutto in Italia centro-meridionale e nelle isole, dove forma addensamenti molto vasti.
L'elicriso è una pianta suffruticosa perenne, molto ramificata fin dal basso, che forma piccoli cespugli alti fino a 30-40 cm. Tutte le parti sono ricoperte da peli che danno alla pianta un colore biancastro.
Le foglie, inserite in maniera alterna sui fusti, sono piccole, lineari, lunghe fino a 3-4 cm. e presentano il margine ripiegato su se stesso verso il basso.
I fiori sono raccolti in una infiorescenza a corimbo composta da diversi capolini (7-15) terminali. I capolini hanno un involucro formato da brattee di forma subtriangolare, disposte in modo da coprirsi parzialmente Fun l'altra: il loro apice è acuto, a superficie lucente e spesso glabra. All'interno del capolino sono contenuti i fiori a corolla gialla splendente, tubolare, che termina con cinque denti di forma triangolare.
I frutti sono degli acheni di forma ovale allungata a superficie glabra, tubercolata, muniti di pappi che servono per la disseminazione a distanza,
Per impiego terapeutico, e cosmetico si utilizzano le sommità fiorite.
Impiego terapeutico
La pianta non fu utilizzata dagli antichi Greci e Romani. L'uso dell'elicriso è infatti abbastanza recente. L'esperienza degli ultimi due secoli ha riconosciuto all'elicriso le proprietà espettoranti, sedative della tosse, an-tiinfiammatorie. analgesiche, antireumatiche,
Per le sue proprietà espettoranti e tossifughe viene particolarmente utilizzato per la terapia delle affezioni acute e croniche dell'albero respiratorio: tosse, bronchite, catarro diffuso, e in genere malattie da raffreddamento.
Per le sue proprietà antiinfiammatorie e analgesice, valide sia esternamente che internamente, viene utilizzato per gli stati edematosi delle mucose e dell'epidermide.
L'elicriso risulta inoltre particolarmente efficace nella terapia dell'artrite e delle forme reumatiche acute.
Per uso esterno l'elicriso agisce sulla psoriasi e sugli eczemi; è lenitivo delle ustioni e cura gli eritemi solari e i geloni. Applicato esternamente sugli arti inferiori attiva la circolazione e elimina gli stati edematosi. Altra applicazione esterna è quella relativa alle emorroidi infiammate.
I principi attivi dell'elicriso sono l'acido caffeico. alcune sostanze flavoniche e un olio essenziale costituito da sostanze terpeniche (monoterpeni del tipo pinene, eugenolo e inalolo).
Preparazioni
Uso intemo: si utilizza l'infuso preparato con 20-25 g di sommità fiorite finemente sminuzzate per litro di acqua bollente. Si lascia a macero per 5-10 minuti, si filtra per tela. Si prende a tazzine (2-3 al giorno) negli stati irritativi dell'apparato respiratorio (tosse, catarro, asma) e per la terapia delle nevralgie.
Uso esterno: si utilizzano il decotto e la tintura oleosa.
II decotto si prepara con 60-80 g di sommità fiorite finemente sminuzzate per litro di acqua. Si fa bollire per 20 minuti-mezz'ora, si lascia raffreddare, si filtra per tela, II decotto così preparato serve per fare lavaggi o per la preparazione di compresse imbevute che si pongono sulle scottature solari, sugli eczemi, sulle zone affette da psoriasi, o in genere sugli edemi degli arti inferiori.
La tintura oleosa si prepara con 200 g di sommità fiorite secche per litro di olio di semi o di oliva. Si lascia a macero
per 15-20 giorni, si decanta o si filtra per tela. Questa tintura oleosa concentrata, diluita da quattro fino a dieci volte, serve per fare frizioni sulla epidermide, nella terapia di eczemi ed eritemi.
Uso cosmetico: si utilizza una manciata o due di sommità fiorite di elicriso finemente sminuzzate, messe direttamente nell'acqua del bagno o meglio avvolte in garza legata a sacchetto.
Si lascia compiere l'estrazione per 5-10 minuti agitando di tanto in tanto e si prende poi il bagno, che ha proprietà antiinfiammatorie per le pelli arrossate, delicate e irritate.
Raccolta e conservazione
L'elicriso si raccoglie al momento della fioritura, che inizia a giugno e termina in agosto.
Si tagliano i rami a 5-10 cm dal suolo, evitando le parti legnose della pianta.
Le infiorescenze vengono raccolte in mazzi o tagliate in pezzi lunghi 5-10 cm. Se raccolte in mazzi, vengono poste a essiccare-all'ombra in locale ben aerato, appendendole a un filo teso; se ridotte invece in piccoli pezzi, vengono poste a essiccare, sempre all'ombra, su graticciati, rimuovendole di tanto in tanto per facilitare l'essiccamento.
L'elicriso si conserva in sacchetti di tela o di carta e va rinnovato ogni anno.
La coltivazione di elicriso può essere fatta agevolmente per trapianto di piantine o cespi presi da piante selvatiche. Questa operazione va fatta al termine del periodo vegetativo, da ottobre a novembre.
La pianta va sradicata con il suo pane di terra e posta subito a dimora, in terreno piuttosto ghiaioso e ben dre-nato.
La coltivazione da seme e diiìicile, m quanto la pianta e a lento sviluppo e non può essere trapiantata che in autunno, dopo un anno di coltura. Da seme la pianta fiorisce solo dopo due anni.