Pianta della famiglia delle Caiyophyllaceae, sub-cosmopolita, presente cioè in quasi tutti i Paesi del mondo, in molti dei quali naturalizzata. In Italia è comunissima ovunque dal mare alla zona alpina.
È una infestante di diverse colture e si trova partico-larmente lungo i fossi e le siepi, soprattutto in terreni fortemente concimati. Fa spesso da copertura ai mucchi di letame che servono per la concimazione dei campi e dei prati.
Il suo sviluppo è prevalentemente autunnale e primaverile, e se l'inverno non è particolarmente rigido è possibile ritrovarla a fiore nei mesi di dicembre e gennaio. Nei mesi estivi invece questa pianta si trova solamente nei coltivi irrigati.
Generalità
II centocchio è una specie erbacea annuale, raramente biennale o perenne, che compie normalmente più di un dclo all'anno. Il suo portamento è normalmente sdraiato, ma può arrampicarsi su siepi o recinzioni.
I rami fiorali e fruttiferi sono ascendenti. I fusti aerei sono in grado di emettere radici a livello dei nodi a contatto con il terreno, quindi
di propagarsi per via vegetativa. Le foglie sono di forma ovale-ellittica a base arrotondata, appena cuoriforme, ad apice acuminato e margine intero. Le foglie basali o inferiori sono picciolate. mentre quelle vicine alle infiorescenze sono sessili.
I fiori sono riuniti in infiorescenze cimose all'apice dei rami. Talvolta è possibile trovare fiori solitari all'ascella delle foglie superiori.
II fiore è di dimensioni ridottissime con il calice più largo della corolla; sia il calice sia la corolla sono composti da cinque elementi. I petali bianchi sono bilobati, cioè divisi in due lobi fin quasi alla base. Per queste sue caratteristiche morfologici il fiore composto da calice e corolla ricorda una piccola stellina bianca. Da qui il nome scientifico della pianta: «stellarla».
Il frutto è una capsula di forma allungata, contenente numerosi semi appiattiti di colore ruggine a maturità.
Per uso terapeutico si utilizza l'intera pianta raccolta a • fioritura.
II centocchio è stato utilizzato come pianta orticola fin dall'antichità: le sue foglioline fresche raccolte anche durante i mesi invernali forniscono insalate veramente gustose e dalle proprietà diuretiche e disintossicanti.
Le proprietà terapeutiche riconosciute al centocchio sono diuretiche, astringenti, detersive, purificanti, cicatrizzanti. Sono inoltre note le sue proprietà antiinfiam-matorie sia sull'apparato respiratorio che sull'apparato urogenitale. Esternamente poi si utilizza il centocchio per guarire piaghe o ulcere o nelle dermatosi in genere.
Il decotto di centocchio serve anche per togliere le infiammazioni del bulbo oculare; per lo stesso uso terapeutico può anche essere utilizzata laStellarla nemorum («stellarla dei boschi»), pianta molto simile allaStellarla msdia, ma con fiori e foglie più grandi e più pelose.
Preparazioni
Uso interno: si utilizzano l'infuso e la tintura alcool!-ca.
L'infuso si prepara con 30-40 g di centocchio secco finemente triturato per litro di acqua bollente. Si lascia a macero per 10-15 minuti, poi si filtra per garza. Si beve a tazzine. due al giorno, come diuretico e diaforetico.
La tintura si prepara con 200-300 g di centocchio finemente triturato per litro di alcool a 50°. Si lascia a macero per una settimana e si filtra per tela. Va bevuto a cucchiaini, nella dose di due per due volte al giorno. Anche la tintura ha le stesse proprietà dell'infuso.
Uso esterno: si utilizza il decotto preparato con 50-60 g di centocchio essiccato per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, si raffredda, si filtra. Il decotto così preparato serve per fare lavaggi o bagni e per preparare compresse imbevute o maschere: combatte infatti l'acne e i processi foruncolosi del viso, ed è utile pure nei vari casi di dermatosi anche ulcerative.
Raccolta e conservazione
La pianta va colta al momento della fioritura: per le sue caratteristiche può quindi essere colta durante quasi tutto l'anno.
L'unica avvertenza da tenere presente è che questa operazione va fatta in giornate asciutte, senza rugiada.
La pianta deve essere tagliata con l'uso di una forbice, eliminando tutte le parti ingiallite, o secche o rovinate. Si dispone a seccare in sottile strato su graticciati, all'ombra, ma in locale ben aerato.
Il centocchio si conserva in sacchetti di carta o di tela. Va rinnovato tutti gli anni.
Essendo una pianta comune ovunque e reperibile quasi tutto l'anno, non è assolutamente necessario coltivarla.
È pianta molto ricercata per l'alimentazione del pollame, e in genere di qualsiasi uccello allevato in gabbia. Per queste ragioni viene anche denominata, soprattutto nel Nord Italia, «erba delle salline» o ««allineila»