sinonimo Lippia citriodora Humpe Kunth,l
Pianta della famiglia delle Verbenaceae, originaria dell'America Meridionale e più precisamente del Cile, coltivata e localmente naturalizzata in diversi Paesi dei-Mediterraneo e anche in Paesi tropicali.
Generalità
La cedrina è una pianta arbustiva che arriva ad un'altezza di un metro, raramente anche di due. I rami sono angolosi e portano foglie in numero di tre per ogni verticillo.
Le foglie sono sessili e lanceolate, ad apice acuto. Il margine fogliare è intero, appena dentellato. La superficie della foglia è ruvida al tatto e il colore è verde pallido.
I fiori sono raccolti in infiorescenze terminali a pannocchia, di colore bianco o leggermente rosato.
Tutte le pani aeree della pianta, se strofinate, emanano un caraneristico odore di limone; per questo la pianta viene volgarmente detta anche «limoncina».
Per scopi terapeutici si utilizza la foglia secca.
Impiego terapeutico
II nome Lippia deriva da quello del botanico francese Lippi. al quale questa pianta venne dedicata. È molto utilizzata
soprattutto in Francia, dove è nota con i nomi dì «citronnelle» e «verveine».
La pianta venne introdotta in Europa dai paesi americani soltanto verso la fine del sec. XVIII. Non si hanno notizie storielle sull'impiego terapeutico di questa pianta. Dopo la sua introduzione venne utilizzata soprattutto per preparare tisane aromatiche.
Le foglie e le sommità fiorite della cedrina hanno proprietà stomachiche. eccitanti, antispasmodiche, antine-vralgiche, antitermiche.
Per queste sue proprietà viene utilmente impiegata nei disturbi gastroenterici conseguenti a indigestioni, nelle dispepsie, nelle gastralgie, nella aerofagia, nelle palpitazioni, nelle emicranie, nelle vertigini, nei vari stadi nervosi eneH'insonnia.
In Francia si fanno coltivazioni su ampia scala, protette con teli di plastica durante l'inverno.
Le foglie di cedrina contengono circa l'l% di un olio essenziale costituito fondamentalmente da sostanze ter-peniche: il citrale, il limonine, il geraniolo, ed altre ancora.
Preparazioni
Uso interno: si utilizzano l'infuso, la tintura alcoolica, la tintura vinosa e l'elisir.
L'infuso sì prepara con 10-20 g di foglie finemente triturate per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5 minuti e si filtra per tela. Va preso a tazzine dopo i pasti o prima di andare a letto.
La tintura si prepara con 200-250 g di foglie o di sommità fiorite per litro di alcool a 60°. Si lascia a macero per una settimana e si filtra su garza. Si prende nella dose di 20-30 gocce dopo i pasti, come digestivo.
La tintura vinosa si prepara con 20-30 g di sommità fiorite di cedrina per litro di vino bianco secco. Si lascia a macero per una settimana, si filtra, si lascia invecchiare per almeno un mese. Si prende come digestivo a bicchierini: 1-2 dopo i pasti.
L'elisir digestivo di cedrina si prepara con 5 g di cedrina e con l'aggiunta di 10 g di artemisia per 300 g di alcool. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per garza, si aggiungono un eguai volume di acqua,e 300 g di zucchero disciolto nell'acqua stessa.
Si lascia stagionare per un mese quindi si prende nella dose di un bicchierino dopo i pasti.
Uso cosmetico: le foglie di cedrina vengono utilizzate adoperandone una manciata con acqua calda nel bagno. Bisogna racchiuderle in tela, per evitare che possano disperdersi nell'acqua. Si lascia a macero per 10-15 minuti, strizzando il sacchetto per far fuoriuscire tutte le proprietà della cedrina. Si prende infine il bagno, che ha proprietà stimolanti e deodoranti.
Raccolta e conservazione
Le foglie e le sommità fiorite della cedrina vanno raccolte al momento della fioritura, da luglio a settembre.
Sia le foglie che le infiorescenze vanno essiccate all'ombra, disponendole in sottile strato su graticdati o su larghi setacci, in locale ben aerato. Sì conservano in sacchetti di carta chiusi o meglio in vasi di vetro: in questo caso bisogna stare attenti alle fermentazioni e formazioni di muffe.
La cedrina va rinnovata tutti gli anni.
La cedrina è largamente coltivata sulla Costa Azzurra ed anche in Algeria e in Tunisia. In Italia è coltivata soprattutto sulla costa ligure, in Campania e in Puglia.
Si può riprodurre la pianta per seme, ma normalmente si preferisce la via vegetativa per divisione radicale o per talee.
Nella pratica familiare si può far radicare un ramo ponendolo a bagno in un bicchiere di vetro. Quando questo ramo è ben radicato lo si pone in terra sciolta e lo si protegge dai rigori invernali. Durante l'inverno la pianta perde le foglie.
Un'abbondante concimazione bilanciata in primavera permette di ottenere una buona vegetazione.
La pianta può essere facilmente coltivata in vaso. Per uso domestico si possono utilizzare le infiorescenze raccolte a mazzetto per profumare la biancheria, così come si fa con la lavanda.
Il consumo di questa pianta è molto elevato in Francia e in Germania, dove la produzione annua raggiunge decine di tonnellate. Viene usata soprattutto per la preparazione di tisane aromatiche e medicamentose.