Nome latino: Matricaria recutita L.
Famiglia: Compositae
Ordine: Asterales
Descrizione: erba annua, spontanea, con odore aromatico; fusto alto fino a cm. 20-40 ramificato di colore verde cupo; foglie bipennatosette; fiori in capolini di colore giallo internamente, all'esterno vi sono linguette bianche che si abbassano a maturazione.
Habitat: molto comune in tutta Italia.
Droga: capolini, raccolti da maggio ad agosto.
Principi Attivi: molto olio essenziale di azulene, acido angelico, anetolo, camomillolo, vitamina C, fosforo.
Proprietà: (uso interno) antispasmodico, digestivo, sedativo, anticolitico, antinfluenzale, emmenagogo, antidiarroico.Proprietà: (uso esterno) contro le infiammazioni della pelle, degli occhi, della gola (azione dell'azulene).
altri nomi amareggiola, matricaria
come si presenta pianta erbacea annuale, con fusto eretto sottile, alto 30-40 cm, portante delle infiorescenze a capolino, globoso, di color giallo e intensamente profumato. Le foglie sono alterne, filiformi, sottili e glabre.
dove si trova cresce spontanea ovunque sia in pianura, sia in collina, lungo le strade, nei campi, nei luoghi incolti aridi e soleggiati.
quando si raccoglie fiorisce da maggio a ottobre. Per uso medicamentoso si utilizzano i fiori che vanno raccolti in piena fioritura e successivamente fatti seccare.
quali azioni esercita antispasmodiche, emmenagoghe, tonico-digestive, sudorifere, tranquillanti.
In caso di mal di testa si consiglia il tè. Bollire per alcuni minuti in 150 g di acqua I cucchiaio di -fiori secchi sbriciolati; lasciare per qualche minuto in infusione e colare. Dosi: tutto, bollente, con o senza, zucchero poco prima di coricarsi. in caso di Insonnia si consiglia la tintura vinosa, Macerare per 15 giorni in 1 I di vino bianco secco a 16°-18°, 80-100 g di fiori secchi sminuzzati; filtrare accuratamente, spremere e travasare in bottiglia, Dosi: 1 bicchierino prima di coricarsi.
Parti della pianta utilizzate: capolini.
Componenti principali: O.E. 0,5-1,5% (con bisabololo, camazulene, ecc.).; flavonoidi (con proazulene apigenine); cumarine; acidi fenolici; amine; polisaccaridi.
Titolo F.U. IX ed.: deve contenere non meno di 4 ml/Kg di essenza .
Effetti dimostrati: antiflogistico; batteriostatico e fungicida; antiulcera; spasmolitico; sedativo; detossicante ed eutrofizzante intestinale; cicatrizzante; dermostimolante.
Indicazioni: infiammazioni e spasmi del tratto gastrointestinale e dell'apparato respiratorio; disturbi del sonno; riduzione della flora intestinale; dolori pelvici.
Principali preparazioni: infuso; E.S.; E.F.; T.I.; O.E.; pomate e soluzioni lenitive.
Dosi consigliate: infuso al 3-10%; E.S. 0,25-0,50 g/die; E.F. 1-2,5 g/die; T.I. 5-10 g/die; O.E. 4-9 gtt/die; pomate al 5-10 % di E.F.; collirio al 3%.
Controindicazioni: ipersensibilità individuale alle compositae. L'olio essenziale è controindicato in gravidanza e nei bambini.
Tossicità: non tossica alle dosi consigliate.
Effetti collaterali: reazioni allergiche in soggetti sensibili.
Sintomi da sovradosaggio: nausea ed insonnia.
Pianta erbacea della famiglia delle Compositae (o Asteraceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa e Asia. In Italia è specie comune dal piano alla zona submontana, negli incolti come nelle coltivazioni in pieno campo, specie di frumento.
Generalità
Specie annuale alta fino a 50 cm o più, a portamento eretto o ascendente; presenta fusti ramificati fin dal basso che terminano in infiorescenze composte.
Le foglie sono bipennatosette a lacinie sottilissime, brevi e affusolate. I fiori sono disposti in infiorescenze a capolino, con fiori radiali ligulati e fiori del disco centrale ,
tubolosi. Le ligule sono di color bianco lucente, il che contrasta con il color giallo acceso dei fiori interni. I capolini costituiscono dei corimbi lassi.
I frutti sono degli acheni molto piccoli di color bruno chiaro.
Per scopi terapeutici si utilizzano i capolini fioriti o anche i singoli fiori, ottenuti per setacciatura delle infiorescenze.
Impiego terapeutico
La camomilla è stata certamente utilizzata per scopi terapeutici dagli antichi Greci e Romani, ma spesso è stata confusa con altre specie vicine con proprietà simili, o usata insieme. Tale confusione continuò anche nel Medio Evo, ma nel Rinascimento si pose finalmente ordine nelle classificazioni e si delinearono i profili terapeutici di questa pianta, nota a tutti e da tutti utilizzata almeno per infusi o tisane.
La camomilla ha proprietà diuretiche e sudorifere, sto-machiche, aperitive, digestive, colagoghe, febbrifughe, emmenagoghe, cicatrizzanti, antisettiche e calmanti.
Per queste proprietà la camomilla trova utile impiego nella terapia di numerose malattie funzionali ed organiche. Nei soggetti nervosi agisce come calmante e concilia il sonno. Riduce gli spasmi viscerali e gastrici, le convul-
sioni, la dismenorrea, la metrorragia, l'isterismo. Come antispasmogeno agisce non solo a livello gastroenterico ma anche sulla muscolatura liscia in generale, sull'utero e sulla vescica. Calma i dolori di testa, le nevralgie e il mal di denti.
Esternamente viene utilmente impiegata per guarire piaghe e processi ulcerativi, le infiammazioni degli arti inferiori, degli'occhi, della bocca, della gola e delle gengive, ed anche le emorroidi e le fistole anali.
Come disinfettante si utilizza dopo le estrazioni dei denti e nei processi foruncolosi, nelle scottature, nelle piaghe.
I principi attivi della camomilla sono: olio essenziale contenente camazulene, sostanze amare e apigenina, oltre a sali organici.
Preparazioni
Uso interno: si usano l'infuso e la tintura alcoolica.
L'infuso si prepara con 40 g per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5 minuti. Va bevuto zuccherato o con del miele, più volte al giorno, a tazzine o a tazze, per attivare la digestione, calmare i dolori mestruali e intesti-nali, conciliare il sonno.
La tintura si prepara con 200 g di capolini di camomilla per litro di alcool a 50°. Si lascia a macero per una settimana, poi si filtra. Si aggiunge zucchero in sciroppo quanto basta. Si prende alla dose di un cucchiaino o due dopo i pasti, prima di andare a letto.
Uso esterno: si usa il decotto.
II decotto si prepara con 100-150 g di camomilla per litro di acqua. Si lascia bollire per 20 minuti, poi si raffredda a temperatura ambiente e si filtra. Il decotto serve per sciacqui o bagni o per preparare compresse imbevute da tenere sulle parti infiammate della cute, nonché per le flogosi delle mucose o nei processi infiammatori della gola.
Uso cosmetico: si utilizza il decotto preparato con 200 g di camomilla per litro di acqua per schiarire i capelli. I capelli vanno sciacquati dopo lo shampoo con il decotto dì camomilla, poi si fanno asciugare al sole.
I bagni di camomilla hanno proprietà decongestionanti sulle pelli arrossate. Si prepara il bagno con una manciata di fiori di camomilla. Bisogna aspettare 5 minuti prima di immergersi, per permettere una buona estrazione -dei principi attivi. Onde evitare che la camomilla si disperda nell'acqua del bagno si può avvolgerla in una tela e legarla a sacchetto.
Con la camomilla si prepara anche un olio, con 200 g di fiori per un litro di olio di semi. Si lascia a macero per qualche giorno e si filtra. L'olio di camomilla è decongestionante e lenitivo e ammorbidisce la pelle.
Raccolta e conservazione
La camomilla va raccolta con un pettine alla fioritura, nel mese di maggio-giugno. Si deve lasciare asciugare la rugiada e raccoglierla prima che il sole sia troppo alto. Si tenga presente che la camomilla raccolta al pomeriggio perde i fiori durante l'essiccamento; si può comunque continuare nella raccolta alla sera, quando il sok è tramontato. La camomilla va posta ad essiccare all'ombra, su
larghi setacci a maglie fini, in modo da separare i singoli fiori che si staccano.
Si può anche preparare la camomilla setacciata, cioè composta dei singoli fiori, staccandoli l'uno dall'altro col setaccio, mediante sfregamento e una leggera pressione. La camomilla setacciata è però meno pregiata della camomilla cosiddetta «bottonata» (capolini interi), perché quando i singoli fiori sono separati, le ghiandole esposte all'aria resinificano e si modifica così la composizione dell'olio essenziale. A questo proposito va detto che le ghiandole oleifere sono distribuite su tutta la superficie esterna dei singoli fiori. La camomilla setacciata va dunque utilizzata il più presto possibile.
La camomilla si conserva in sacchetti di carta o in vasi di vetro scuro. Si deve rinnovare tutti gli anni.
Coltivare la camomilla è assai facile, basta utilizzare qualche capolino dell'anno precedente per avere numerosissime piante.
La camomilla viene bene in qualsiasi tipo di terreno e non ha bisogno di nessuna cura particolare.
È però una pianta infestante, difficilmente eliminabile dai terreni di coltivazione.