Lycopodium clavatum L.
Pianta della famiglia delle Lycopodiaceae, distribuita nei boschi e nei pascoli soprattutto montani di quasi tutto il globo. In Italia si trova soprattutto nelle Alpi e nell'Appennini) settentrionale e centrale. In certe zone è assai raro, ma in certe altre, soprattutto nelle Alpi orientali, si. presenta anche con una certa abbondanza.
Generalità
II licopodio ha rami lunghi anche un metro, sottilissimi. striscianti e radicanti, divisi in maniera dicotomica e fittamente rivestiti di piccole foglie lunghe 5-7 mm e larghe 1-2. normalmente appuntite all'apice.
I rami fertili di questa pianta sono eretti o ascendenti, alti 10-15 cm, con foglioline più piccole e rade. Terminano in spighe in numero di 1-4, lunghe anche 3-5 cm. formate da brattee più larghe delle foglie, triangolari e arrotondate alla base. Queste brattee, come del resto le foglie, terminano in una minuta setola grigia.
All'ascella delle brattee sono disposti gli sporangi, a forma di fagiolo, che a maturità si aprono lasciando cadere le spore. Sono appunto queste spore, microscopiche. spesso riunite a quattro a quattro, a costituire la parte utile per gli scopi terapeutici.
Una curiosa utilizzazione del licopodio è quella per la preparazione del materiale pirotecnico: la polvere di licopodio permette infatti di ottenere particolari effetti luminosi.
Impiego terapeutico
La pianta intera del licopodio ha proprietà lassative, carminative, diuretiche, decongestionanti, ed esercita la sua azione protettrice sul fegato e sull'apparato urogenitale.
Il licopodio veniva utilizzato per curare la ritenzione spasmodica di urina dei bambini e le infiammazioni e i catarri vescicali degli adulti.
Per le sue proprietà lassative è stato a lungo utilizzato, fino ai primi anni del nostro secolo, per combattere le stitichezze senili.
Oggi l'impiego terapeutico per uso interno è stato completamente abbandonato.
Si riconoscono alle spore del licopodio proprietà disseccanti e addolcenti, come quelle riconosciute al talco. Si utilizzano pertanto per prevenire e combattere l'irritazione e l'infiammazione della cute, i pruriti, le eruzioni epi-dermiche, gli eczemi, erpes. foruncoli e ragadi.
Numerosi sono i preparati para - farmaceutici che utilizzano la polvere di licopodio per la preparazione di prodotti destinati all'igiene dei bambini.
Preparazioni
Uso esterno: la polvere di licopodio viene utilizzata direttamente o miscelata al talco per aspergere le pelli infiammate, macerate dal sudore, e per le manifestazioni cutanee sopra descritte, soprattutto dei bambini.
Uso cosmetico: la polvere di licopodio, mescolata a ciprie o talchi, viene utilizzata quale rinfrescante, soprattutto della pelle del viso.
Raccolta e conservazione
Si raccolgono le spighe quasi mature di licopodio nei mesi estivi (luglio e agosto).
Si seccano disponendole su tela fitta o su carta, in locale aerato. Al termine dell'essiccamento si battono e si passano a un setaccio a maglie finissime: si separano così le spore, che costituiscono la polvere di licopodio o semplicemente il licopodio, utilizzato per gli scopi terapeutici e cosmetici sopra descritti.
Le spore di licopodio si conservano in vasi di vetro scuro, chiusi. Si rinnovano tutti gli anni.
Questa pianta, come tutte le piante inferiori, presenta notevoli difficoltà per la coltivazione, che d'altra parte
non si rende necessaria, essendo la pianta, o meglio la polvere di licopodio, facilmente reperibile in qualsiasi negozio d'erboristeria.
Approfittando delle vacanze estive in montagna si può comunque fare una buona raccolta e prepararsi direttamente la polvere di licopodio per le necessità fitotera-peutiche.