come si presenta - pianta erbacea, con corto rizoma munito di numerose radici, dal quale, in primavera, spuntano i polloni o turioni carnosi, rivestiti da squame triangolari, i quali, crescendo, si trasformano in fusti ramificati e sottili. I fiori, solitari o appaiati sono giallo-verdastri, il frutto è una bacca globosa, di color rosso vivo quando è matura, contenente numerosi semi.
dove si trova: spontaneo qua e là nei luoghi boscosi e freschi, viene largamente coltivato negli orti e nei giardini per l'uso commestibile dei suoi turioni assai ricchi di vitamine.
quando si raccoglie: fiorisce da maggio a giugno. Per uso medicamentoso si utilizzano le radici, raccolte in primavera o in autunno da piante di almeno 3 anni e che si fanno seccare al sole per 3-4 giorni.
quali azioni esercita - diuretiche.
In caso di obesità si consiglia il decotto. Bollire per mezz'ora a fiamma piuttosto bassa, in 1 I di acqua, 60 g di radici; colare attraverso una mussola. Dosi: 2 bicchieri al mattino, a digiuno, e 1 alla sera, il più lontano possibile dalla cena, caldi. N.B.: per l'azione irritante esercitata dall'asparago sui tessuti renali la cura è sconsigliata ai gottosi, uremici, nefritici e ai sofferenti di calcoli ai reni.
Pianta della famiglia delle Liliaceae. a tutti ben nota per i turioni eduli, che si sviluppano in primavera. Si trova allo stato spontaneo nelle zone del Mediterraneo; raramente arriva alla zona submontana.
Generalità
La pianta ha una radice rizomatosa perenne che si ramifica notevolmente in terreno soffice e sabbioso. Da questo rizoma si dipartono numerosi fusti, che da giovani sono grossi anche 2 cm o più. e arrivano, se non vengono raccolti, all'altezza di uno o due metri. Le foglie sono ridotte a squame. I rami, numerosi e piccoli, hanno squame più piccole, che portano all'ascella dei cladodi lunghi anche 2 cm; sono queste le cosiddette «foglie di asparago», che invece non sono foglie: si è già detto che le vere foglie sono ridotte a squame.
Asparago. Per uso terapeutico si usano il rizoma e le lunghe radici. Ha forti proprietà diuretiche, presenti anche nei germogli che sono poi la parte usata come verdura. È sconsigliato solo nei casi di disfunzioni renali o disturbi alle vie urinarie in generale. L'asparago è una delle verdure di cui abbiamo testimonianza da più lungo tempo; il suo uso è documentato da bassorilievi dell'antico Egitto.
I fiori di color bianco giallognolo, sono a forma di piccola campana pendente, lunghi mezzo cm e stretti. Il frutto è una bacca rossa contenente pochi semi di color nero.
Per scopi terapeutici si utilizza il rizoma con le radici.
Impiego terapeutico
Questa pianta è nota fin dall'antichità; fin dall'era greca e romana fu oggetto di coltivazione, per scopi terapeutici ma anche per scopi alimentari. È una dalle radici aperitive delle vecchie farmacopee. È noto che l'asparago ha proprietà diuretiche e non presenta controindicazioni, se non in casi di forte infiammazione delle vie urinarie.
I princìpi attivi dell'asparago sono: aminoacidi, acido ascorbico, sali organici ed inorganici, principalmente di potassio.
L'asparago risulta particolarmente vantaggioso per i sofferenti di cuore, per eliminare l'acqua dai tessuti, dove ristagna a causa del cattivo funzionamento della pompa cardiaca. È altresì utile agli obesi e agli idropici.
Altre specie selvatiche di asparago godono delle stesse proprietà; sono pure utilizzate come verdure, e anzi sono le più gustose. Anche i germogli o turioni hanno una blanda azione diuretica.
Preparazioni
Uso intemo: si utilizzano il decotto, l'infuso e la tintura.
II decotto si prepara con 50-60 g di radice e rizoma finemente frantumati per litro d'acqua. Si lascia bollire per mezz'ora e si filtra o si decanta. Se ne prendono 2-3 tazze al giorno, possibilmente lontano dai pasti per aumentare la diuresi. Il decotto ha anche proprietà aperitive.
L'infuso si prepara utilizzando 4-5 g di radice e rizoma ogni 100 cc di acqua bollente. Si lascia in infusione per 5 minuti e si beve a tazze, non più di due, due volte al giorno. Si può aggiungere a questo infuso, per aromatizzarlo, della scorza di limone o della limoncina.
La tintura si prepara con 200 g di rizoma o radice per ogni litro di alcool a 20". Si lascia a macero per una settimana. Si beve alla dose di un cucchiaio prima dei pasti, come aperitivo e diuretico.
Lo sciroppo delle cinque radici a proprietà diuretiche, già citato, si prepara utilizzando 10 g per ognuna delle radici: asparago, finocchio, prezzemolo, sedano, rusco, finemente spezzettate, con 300 cc di acqua bollente e 200 g di zucchero. Lo zucchero va aggiunto solo alla fine nell'infuso limpido.
Se lo sciroppo risultasse torbido, si può filtrare un'altra volta, dopo una giornata di riposo. Si conserva al fresco. Si somministra per aumentare la diuresi alla dose di 1-2 cucchiai 2 volte al giorno.
Raccolta e conservazione
I rizomi e le radici di asparago si raccolgono al termine della vegetazione, in autunno inoltrato. Si riconosce la pianta, anche selvatica, per i fusti gialli o appassiti. Si ripulisce dal terriccio, si può tagliare a pezzi e si fa essiccare per due giorni al sole; quindi, rimosso il rimanente terriccio, si completa l'essiccamento all'ombra. Si conserva in sacchetti di tela o carta. La radice di asparago va rinnovata tutti gli anni.
Se non si vuole distruggere la pianta, si raccoglie solo una parte dell'apparato radicale, al massimo un terzo. In questo caso però non si deve danneggiare il rizoma. La radice è un po' meno attiva del rizoma.
La coltivazione dell'asparago rientra nella pratica orticola comune; si deve partire sempre da rizomi ben radicati.
Si prepara il terreno facendo una fossa di 30-50 cm; sul fondo si pongono fascine di legno dolce, quindi uno strato di terra e sabbione; sopra si aggiunge del letame ben maturo, infine un leggero strato di terra. Si pongono poi a dimora i rizomi di asparago a una distanza di 25 cm l'uno dall'altro. Si copre con uno strato di 5 cm di terra soffice. L'impianto può essere fatto d'autunno o a primavera incipiente.
Si iniziano a raccogliere turioni di una certa grandezza