LUPPOLO





Nome latino: Humulus lupulus L.
Famiglia: Cannabaceae
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Ordine: Urticales
Parti della pianta utilizzate: infiorescenze femminili.
Componenti principali: derivati floroglucinolici; flavonoidi; O.E.; sostanze amare; polife-noli; tannini (2-4%).
Effetti dimostrati: sedativo; antispasmodico; antibatterico; antimicotico; estrogeno-simile.
Effetti benefici tradizionali: proprietà estrogenizzanti ed antiandrogene; sedativo; antisettico; anafrodisiaco.
Indicazioni: ansia; insonnia; palpitazioni; disturbi associati alla menopausa; micosi cutanee; dispepsie atoniche.
Principali preparazioni: infuso; E.S.; E.F.; T.I.
Dosi consigliate: infuso allo 1-2 %; E.S. 0,1-0,5 g/die; E.F. 0,5-2 g/die; T.I. 2,5-10 g/die
Tossicità: non tossica alle dosi consigliate.
Controindicazioni: ipersensibilità individuale accertata verso la droga.
Effetti collaterali: effetto anafrodisiaco nel maschio per assunzioni prolungate.
Pianta della famiglia delle Cannabaceae, distribuita in tutto l'emisfero settentrionale. In Italia si trova abbastanza comune lungo le siepi e i margini dei boschi, dal piano alle zone submonatane. È soprattutto frequente al Nord.
Il luppolo viene largamente coltivato per aromatizzare la birra.
Generalità
II luppolo è una pianta erbacea perenne, con fusti lunghi anche diversi metri, rampicanti, che si attoreigliano attorno a sostegni vivi o morti. I fusti sono provvisti di corti peli ruvidi.
Le foglie sono opposte, ruvide anch'esse, picciolate; presentano una lamina di forma palmato-lobata lunga fino a 10-12cm e larga da 5 a 15 cm. I tre lobi hanno margini seghettati. Le foglie superiori sono più lunghe e generalmente indivise; nei rami fioriferi invece sono ridotte a semplici brattee, più piccole delle stipole che le accompagnano.
I fiori dei due sessi sono portati da piante differenti. Le piante maschili presentano infiorescenze ascellari a pannocchia, mentre le femminili portano infiorescenze a forma di amento ovale, composte da piccole infiorescenze parziali ciascuna delle quali è accompagnata da una coppia di foglie trasformate in brattee.
I frutti sono degli acheni subrotondi di colore grigio, avvolti da brattee che presentano una superficie costellata da numerossisime ghiandole; queste secernono sostanze resinose gialle, che si condensano in granuli.
Per scopi terapeutici si utilizzano le infiorescenze femminili del luppolo.
Impiego terapeutico
II luppolo viene citato nell'antichità solo-nei trattati di Plinio. Durante il Medioevo questa pianta era già conosciuta con uno dei nomi scientifici usati nella classificazione binomia di Linneo.
Dal sec. IX d.C. il luppolo entrò nella preparazione della birra, e ancor oggi il suo impiego più diffuso è proprio quello di aromatizzante e conservante della birra.
Si riconoscono al luppolo proprietà depurative, aperi-tive, detersive, lassative, febbrifughe, vermifughe, diure-tiche, ed emmenapghe.
A dosi molto elevate può diventare tossico; si dimostra infatti irritante sulle mucose e può generare cefalalgie e sonnolenza.
Per i suoi principi amari il luppolo esercita attività toniche e stomachiche, mentre per la presenza dell'olio essenziale ha proprietà sedative e anafrodisiache, cioè moderatrici dell'appetito sessuale.
Esternamente il luppolo viene utilizzato per calmare i dolori artritici o per curare le ulcere cancrenose e i dolori emorroidali.
Per le proprietà rivitalizzanti ed idratanti, infine, il luppolo viene oggi molto impiegato in cosmetica: per la preparazione di maschere tonificanti e per ridare turgore
e freschezza alle pelli senescenti, rilasciate e rugose.
Preparazioni
Uso intemo: si utilizzano l'infuso e la tintura alcooli-ca.
L'infuso si prepara con 10 g di infiorescenze finemente triturate per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5 minuti, si filtra per tela, si dolcifica eventualmente con un cucchiaino o due di zucchero e si prende alla dose di 1-2 tazzine al giorno, meglio prima di coricarsi.
La tintura si prepara con 150 g di infiorescenze di luppolo per litro di alcool a bassa gradazione (30-40 gradi). Si lascia a macero per una settimana, si dolcifica con radice
di liquirizia o con zucchero, si lascia invecchiare per un mese: Si prende questa tintura nella dose di 1-2 cucchiaini prima di coricarsi.
Le preparazioni sopra indicate per uso interno conciliano il sonno, alleviano gli stati ansiosi e sono efficaci per la normalizzazione della secrezione gastrica e della digestione.
Uso cosmetico: con una manciata di luppolo impastato si prepara una maschera emolliente e rivitalizzante. La maschera va applicata sulla pelle ben ripulita e sgrassata.
Raccolta e conservazione
Le infiorescenze femminili del luppolo si raccolgono al momento della fioritura, che va da agosto a settembre. Si recidono alla base scartando il peduncolo. Si pongono poi a essiccare in strato sottile all'ombra, su graticciati, in locale ben aerato.
Le infiorescenze ben secche vanno conservate in sacchetti di carta sigillati o in vasi di vetro scuro chiusi. Bisogna rinnovarle tutti gli anni.
La coltivazione del luppolo non è assolutamente necessaria, essendo la pianta presente ovunque. A chi comunque volesse tentare questo tipo di coltivazione, consigliamo di partire per trapianto di giovani piante, che si possono trovare in natura asportandole al termine del periodo vegetativo con un pane di terra.
Le piante di luppolo possono servire per comporre siepi di recinzione; si aggrappano facilmente a cancellate o a reti tese. Trapiantandolo, è necessario operare una potatura il più in basso possibile.
La moltiplicazione del luppolo si può fare anche per talea: si devono tenere solamente le piante femminili, escludendo le maschili, in modo da evitare l'impollinazione. Così operando non si corre il rischio di ottenere semi che non servono, e anzi degradano le proprietà di questa pianta medicinale.
Descrizione: pianta erbacea perenne con fusto striato volubile da sinistra verso destra di m. 2-6; foglie opposte, palmate-lobate, cordate alla base, 3-5 lobi ovatoseghettati, intere le superiori; pianta dioica; fiori femminili all'ascella della foglia a forma di coni e formati da brattee molto numerose, ogni cono porta alla sommità 2 steli tubolati; i maschili si trovano riuniti alla sommità dei rami e in grappoli.
Habitat: maggiormente nelle regioni centro settentrionali in terreni incolti.
Droga: luppoline, contenuto nelle infiorescenze femminili, raccolto ad agosto e settembre.
Principi Attivi: umulone, lupulone, mircene, resine, cera.
Proprietà: (uso interno): calmante generale, tonico amaro; molto usato per preparare la birra.
Proprietà: (uso esterno): in pomate o in unguenti come antinevralgìco, in crema come rivitalizzante e antirughe.
Avvertenze: da usare con cautela per uso interno.

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