altri nomi: lappa, lappola
BIBLIOGRAFIA
Descrizione: erba bienne alta fino a cm. 120 circa; alprimo anno produce solo foglie basali lungamente picciolate; il fusto è solido e di colore verde rossiccio, ramificato; foglie grandi alterne, cuoriformi, dentate, dicolore verde la parte superiore, più chiara la parte inferiore; fiori tubolosi di colore rosso violacei o rosso porporini.
Pianta dei terreni incolti, ben nota ai bambini che si divertono a lanciarne i frutti che si attaccano tenacemente ai vestiti o ai capelli.
È una pianta erbacea biennale della famiglia delle Composite. Può raggiungere, il secondo anno, anche i due metri di altezza, mentre il primo anno sviluppa una rosetta basale costituita di grandi foglie lunghe fino a 50 cm e larghe 30.
Si distinguono diverse varietà, oggi suddivise anche in differenti specie. Ma sono vicine come caratteri morfologici e hanno lo stesso impiego terapeutico, per cui non vengono trattate separatamente in questa descrizione, che non ha intenti sistematici.
I fiori sono riuniti in numerose infiorescenze a capolino disposte sulle ramificazioni terminali. I singoli fiori, di color rosa-violaceo, sono contornati da'numerose brattee, ricurve a uncino nella parte terminale: sono queste che permettono l'aderenza a tessuti o a peli in genere.
Habitat: dal mare ai monti in terreni incolti, Droga: radice al secondo anno, raccolta in autunno.
Principi Attivi: inulina, fitosterina, lappina, mucillagine, tannino, acido caffeico.
Proprietà: (uso interno); risolvente, antiacneico, ammorbidente, cicatrizzante, diuretico, depurativo, diaforetico.
Proprietà (uso esterno): per cataplasma con sole foglie nell'acne, foruncoli, dolori artritici.
Varietà della specie: A. Majus, A. Tormentosum, A.Vulgaris, A. Minus.
come si presenta: pianta erbacea biennale con grosse radici a fittone e fusto eretto, ramificato, alto da 1 a 2 m, con foglie alla base molto grandi e alla sommità piccoli capo lini sferici di fiori
purpurei, irti di brattee uncinate che si attaccano tanto facilmente agli abiti.
dove si trova: è comunissima nei luoghi incolti, tra i ruderi, lungo i fossi, i canali, le stradine di campagna, in pianura, collina e montagna.
quando si raccoglie: fiorisce da luglio a settembre. Per uso medicamentoso si utilizzano le radici raccolte da piante del primo anno, prima della fioritura o nel tardo autunno.
quali azioni esercita: diuretiche, diaforetiche, depurative.
In caso di reumatismi si consiglia il decotto. Bollire in 1/2 I di acqua 30 g di radici essiccate e pestate, sino a riduzione della metà; colare e spremere. Dosi: 1 bicchiere caldo, al mattino a digiuno, un altro alla sera prima di coricarsi. In caso di foruncolosi si consiglia l'infuso vinoso. Lasciare in infusione per 15 giorni, in 1 I di vino bianco secco a 16°-18°, 60-70 g di radici polverizzate; filtrare e travasare in bottiglia, Dosi: 1 bicchierino prima dei pasti
Parti della pianta utilizzate: radici, foglie e frutti.
Componenti principali: lignani; sesquiterpeni; O.E. (0.06-0,18%); poliemine; acido guanidin-n- butirrico; acidi fenolici; inulina; steroli; acidi grassi.
Effetti dimostrati: diuretico, diaforetico; colagogo; coleretico; antibiotico (grani +); fungicida; detossicante; riparatore tessutale;ntimutageno; ipoglicemizzante.
Effetti benefici tradizionali: trattamento di ferite, piaghe e dermatosi; diaforetico; analgesico; trattamento delle malattie veneree; disturbi dell'apparato gastrointestinale; gotta; reumatismi; depurativo del sangue; per U.E. ittiosi; psoriasi; impurità della pelle; nelle affezioni cutanee.
Indicazioni: dermatosi umide e purulente (soprattutto da stafilococco); seborrea;impetigine ; acne ; come drenante cutaneo e generale; nelle affezioni di tipo prediabetico; iperazotemie.
Principali preparazioni: infuso; E.S.; E.F.; T.I..
Dosi consigliate: infuso al 2%; E.S. 0,25-1 g/die; E.F. 1-5 g/die; T.I. 3-10 g/die.
Tossicità: non tossica alle dosi consigliate.
Controindicazioni: ipersensibilità individuale accertata alle compositae.
Effetti collaterali: vengono segnalati rari casi di dermatite da contatto.
Sintomi da sovradosaggio: iperemia congiuntivale ed edema; secchezza delle fauci; allucinazioni .
Sono stati condotti studi sulle proprietà antimutagene e protettive contro il cancro della pianta.
Impiego terapeutico
Pianta ben nota fin dall'antichità, descritta da Diosco-ride e da Plinio il Vecchio con indicazioni simili a quelle in uso durante il Medio Evo.
Queste usanze popolari si sono tramandate fino al nostro secolo. Della bardana si utilizzano le foglie e le radici come antinfiammatorio e anticongestizio, sia per guarire le vecchie ulcerazioni, sia contro i morsi di animali velenosi, compresi i serpenti, e poi contro le dermatosi e le foruncolosi, compresa l'acne giovanile. Somministrata per bocca, esercita le sue proprietà diuretiche e depurative contro l'anasarca, la gotta, i foruncoli, l'acne, le piaghe purulente, le diverse eruzioni cutanee, i reumatismi, le coliche epatiche, la bronchite cronica. Inoltre si utilizza, in miscela con la sena o la frangola, come purgativo e depurativo.
Facilita le eruzioni cutanee nella scarlattina, rosolia e vaiolo.
Cura le piaghe recidivanti e suppurative, le ulcere degli arti inferiori, le bruciature, le infiammazioni della bocca e della gola.
Risulta efficace nello scorbuto, nell'idropisia e nella dissenteria.
Altri autori sottolineano -l'efficacia terapeutica della bardana sia nelle coliche biliari sia nel diabete mellito,
Per uso esterno la polpa fresca di bardana o il suo decotto concentrato si applicano efficacemente su forùncoli ed eczemi squamosi, nell'acne giovanile, nella sebor-rea della faccia, nelle escoriazioni superficiali, nelle ulcere varicose, nei tumori cutanei aperti.
Le lozioni frequenti di decotto di bardana tonificano il cuoio capelluto e rinforzano i capelli, eliminando la forfora. I cataplasmi di foglie di bardana riducono o eliminano i gonfiori articolari dell'artrite acuta e le tumefazioni emorroidali.
Autori francesi recenti segnalano l'impiego delle foglie di bardana sui morsi della vipera e nelle punture di insetti come api, vespe, calabroni; la bardana calma rapidamente il dolore, allevia il prurito e modera il gonfiore.
Le parti giovani della pianta di bardana sono utili ai
diabetici per l'azione ipoglicemizzante, sperimentalmente dimostrata.
La medicina omeopatica fa uso di bardana in tintura nelle gastralgie, nell'utero, nella dissenteria, nel colera, nelle malattie veneree, nelle ulcere in generale e nelle malattie della pelle. Preparazioni
Uso interno: si utilizzano le radici e la pianta intera. Le radici si usano secche, la pianta e le foglie fresche. Si preparano l'infuso, il decotto, la tintura vinosa e lo sciroppo.
L'infuso si fa con 40 g di radici per litro d'acqua. Se ne beve una tazza al giorno, al mattino, a digiuno. Si prepara
diabetici per l'azione ipoglicemizzante, sperimentalmente dimostrata.
La medicina omeopatica fa uso di bardana in tintura nelle gastralgie, nell'utero, nella dissenteria, nel colera, nelle malattie veneree, nelle ulcere in generale e nelle malattie della pelle. Preparazioni
Uso interno: si utilizzano le radici e la pianta intera. Le radici si usano secche, la pianta e le foglie fresche. Si preparano l'infuso, il decotto, la tintura vinosa e lo sciroppo.
L'infuso si fa con 40 g di radici per litro d'acqua. Se ne beve una tazza al giorno, al mattino, a digiuno. Si prepara
l'infuso o il decotto con la pianta fresca, utilizzando 40-
50 g di pianta finemente tagliuzzata per litro d'acqua. Si prendono 2-3 tazze di questo decotto durante il giorno.
La tintura vinosa si prepara con 40 g di radice secca finemente sminuzzata per litro di vino bianco. Si lascia a macero per una settimana. Si beve a bicchierini.
Lo sciroppo si prepara con una parte di radice fresca, otto parti di acqua e otto di zucchero. Si somministra alla dose di 4-5 cucchiai al giorno, tal quale o in tisane calde.
Uso esterno: si utilizzano le radici e le foglie fresche.
51 prepara il decotto di radici secche con 100 g di bardana per litro d'acqua. Con questo decotto si fanno lavaggi, si preparano compresse per impacchi che si lasciano un'ora sulla cute interessata da acne, foruncolosi, eczema, varici. Il decotto è utile anche per fare sciacqui o gargarismi nelle infiammazioni della bocca e della gola.
Per uso esterno si può preparare una lozione utilizzando 100 g di radice di bardana, 50 g di radice d'ortica e un quarto di rhum. Si lascia a macero per quattro giorni. Si utilizza per frizioni. Sempre per frizioni si può utilizzare anche il succo fresco, nel caso di capelli grassi e pieni di forfora.
Raccolta e conservazione
Si raccoglie la radice alla primavera del secondo anno di vegetazione della pianta, prima della fioritura. Si deve utilizzare un attrezzo orticolo perché la radice è assai profonda. Per ottenere radice secca è importante, dopo averla ripulita dal terriccio, ridurla in piccoli cilindri di 1-2 cm e farla essiccare, possibilmente all'ombra, almeno dal secondo giorno. L'essiccamento deve essere completo per evitare l'alterazione fermentativa durante lo stoccaggio.
Per l'utilizzo allo stato fresco si può prelevare la radice in ogni stagione, ma si devono scartare le radici vecchie di due anni, dure e legnose.
Le foglie si utilizzano solo allo stato fresco e vanno raccolte da pianta non a fiore; sono più ricercate le foglie della rosetta basale di pianta di un anno.
La coltura della bardana non pone particolari problemi ma risulta inutile, essendo le piante spontanee molto comuni e sufficienti alla richiesta del mercato erboristico.